Pescara. È sbarcata anche a Pescara la legge finanziaria 2011 che preved un inasprimento delle sanzioni per le imposte erariali non regolarizzate, la normativa sembrerebbe dunque pronta per essere recepita in prima istanzadagli Enti locali. Ma il capoluogo adriatico sceglie di muoversi in controtendenza e annuncia che non ci sarà nessun inasprimento delle sanzioni tributarie per tutto il 2011 e anzi le multe si faranno più leggere per i ritardati o mancati pagamenti, proprio per agevolare al massimo i cittadini che decidono di ravvedersi e versare subito le tasse, dalla Tarsu all’Ici sino all’imposta sulla pubblicità. Il provvedimento è stato deciso dall’amministrazione comunale di Pescara e lunedì prossimo, 14 marzo, approderà all’esame del Consiglio comunale per poi divenire esecutivo.
Lo ha annunciato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per illustrare il nuovo sistema sanzionatorio tributario del Comune.
“La nostra amministrazione comunale ha però deciso di non introdurre alcun inasprimento dei tributi locali nel caso in cui il contribuente decide di aderire al pagamento, – ha precisato Filippello – ma anzi sugli avvisi di accertamento il nostro ufficio ha recepito alcuni aspetti della legge statale, li ha disciplinati e ha migliorato la stessa legge statale. Il caso più frequente riguarda l’avviso di accertamento: il contribuente che per una qualunque ragione ha omesso di pagare la tassa, come la Tarsu o l’imposta della pubblicità, sino a oggi si è visto recapitare l’avviso del tributo da pagare con l’applicazione di una sanzione pari al 100 per cento del tributo stesso. Ora il contribuente riceverà invece un bollettino di versamento in cui, se l’utente stesso ritiene che quel pagamento è effettivamente dovuto e accetta di pagare entro 60 giorni dal suo ricevimento, la sanzione applicata sarà ridotta a un quarto, dunque solo il 25% dl totale. L’amministrazione comunale ha poi recepito e disciplinato il cosiddetto ‘Accertamento con adesione’: il caso più frequente è la determinazione di un aumento dell’imponibile da assoggettare a tassazione ai fini Ici per le aree edificabili. Se il contribuente ritiene che l’imponibile accertato dall’ufficio sia corretto, può presentare istanza di accettazione con adesione, l’Ufficio Tributi la può accogliere e in questo caso la legge nazionale ci ha costretto ad applicare non più la sanzione pari ad un quarto del tributo, ma la sanzione pari ad un terzo. In ultima istanza – ha proseguito Filippello – abbiamo disciplinato l’istituto del ‘ravvedimento operoso’: tale istituto consente al contribuente autore della violazione, formale o sostanziale, di ‘pentirsi’ della violazione, compensare subito il pagamento e beneficiare di una riduzione in misura notevole della sanzione dovuta rispetto a quella che l’Ufficio avrebbe dovuto applicare nel caso venisse emesso un avviso di accertamento”. Dunque sembrerebbero molto chiari i vantaggi legati alla decisione di scegliere di avvalersi della regolarizzazione. La delibera dovrà ora approdare all’esame del Consiglio comunale per poi divenire esecutiva a tutti gli effetti.