Pescara. Troppo vasto l’oggetto sociale della Attiva spa,e per evitare lo scioglimento della società previsto altrimenti per fine anno, interviene l’amministrazione comunale di Pescara che approva un cambio repentino dello Statuto andando a ridurre i servizi ipoteticamente affidabili all’azienda: scompare la possibilità di occuparsi del trattamento dei fanghi, dello smaltimento del pattume, della realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia attraverso l’utilizzo dei rifiuti, della realizzazione e gestione di piattaforme per lo stoccaggio del pattume e della costruzione e gestione di parcheggi. Un provvedimento necessario per ottemperare obbligatoriamente alle prescrizioni e ai rilievi avanzati dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, non essendo lo Statuto conforme ai principi comunitari in materia di società in house.
Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Affari Generali Marco Mambella al termine del vertice odierno sulla tematica.
“La società in house, a capitale interamente posseduto dal Comune di Pescara, si era vista nel 2004 ampliare l’oggetto sociale, prevedendo la possibilità di affidare ad Attiva anche settori diversi da quello del pattume. Negli ultimi anni, tuttavia, la normativa nazionale e comunitaria ha però individuato e introdotto limiti specifici all’affidamento diretto dei servizi pubblici locali, fissando nuovi paletti e principi. Le carenze evidenziate, oggi impediscono di considerare lo stesso affidamento rispettoso delle disposizioni di legge. In sostanza, sulla base del nuovo Statuto rivisto e corretto “la Attiva Spa – ha sottolineato il Presidente Mambella – continuerà a gestire le attività di igiene urbana, ossia la raccolta dei rifiuti solidi urbani e assimilati, lo spazzamento meccanico e manuale di strade e piazze, la pulizia manuale dei pozzetti e delle caditoie stradali, la raccolta differenziata, la manutenzione delle aree verdi, compresi parchi e giardini attrezzati, aiuole, siepi e alberi e la disinfestazione e derattizzazione della città. Nel nuovo Statuto sono stati invece eliminati quei servizi giudicati non conformi”. Eliminata anche la possibilità di realizzare tali servizi tramite la costituzione di Associazioni temporanee di imprese con altre società controllate dal Comune, nonché la possibilità di effettuare operazioni immobiliari. In questo modo l’amministrazione comunale eviterà lo scioglimento della Attiva per non conformità. “La delibera – ha ancora spiegato il Presidente Mambella – dovrà ora approdare all’esame del Consiglio comunale, dando mandato al sindaco o suo delegato di intervenire all’Assemblea straordinaria di Attiva Spa per l’esecuzione di tali disposizioni”.
Monica Coletti