Ieri mattina i consiglieri provinciali Pd hanno incontrato Enzo Fimiani, direttore della Biblioteca Provinciale, per discutere con lui del futuro della biblioteca.
Sisma, l’azienda che si occupa di monitorare i servizi di sicurezza di tutti gli edifici della Provincia di Pescara, avrebbe rilevato che il deposito principale della biblioteca (in totale sono 6 interni ed uno esterno), dove sono custoditi circa 140mila volumi, non è a norma, le vie di fuga, l’impianto antincendio e quello elettrico non sono adeguati. Il timore dei democratici della Provincia è che uno dei principali luoghi di cultura della città di Pescara possa chiudere.
“Mettere a norma il deposito potrebbe avere dei costi esorbitanti che l’ente difficilmente riuscirebbe a coprire”, ha spiegato Fimiani ai consiglieri, “Le ipotesi al vaglio sono quattro: chiudere per breve tempo tutta la struttura, perché, in effetti, anche negli spazi di sola lettura ci sono dei piccoli lavori da fare per la messa in sicurezza; chiudere solo il deposito o lasciarlo aperto solo un giorno a settimana per permettere agli utenti di prendere in prestito i libri, con tutti i problemi che ciò, ovviamente, comporterebbe; o, l’ipotesi migliore, a lungo termine, cercare un altro edificio dove trasferire la biblioteca”.
Altra questione affrontata è stata quella della sezione ‘Ragazzi’, vero fiore all’occhiello della Biblioteca provinciale, che conta circa 800 iscritti. Fino ad oggi la sezione è stata gestita da personale tecnico, al quale molte volte mamme e maestre affidavano i loro bambini. “Questi dipendenti, però, fanno parte dei 66 precari a cui la Provincia non ha rinnovato il contratto e”, assicura Fimiani, “se entro il 27 settembre la questione non sarà risolta la sezione sarà chiusa. “La biblioteca provinciale è sicuramente uno dei punti di riferimento della cultura pescarese”, hanno dichiarato i consiglieri PD dopo aver visitato i locali, “e non ci può essere approssimazione quando si affrontano questioni così scottanti che la riguardano. Chiederemo la convocazione di una Commissione cultura straordinaria per avere chiarezze sulle reali intenzioni della Provincia. L’ente ha il dovere di trovare i fondi per mettere a norma gli spazi della biblioteca o trasferirla in locali più idonei”.
Daniele Galli