Pescara. “E’ diffamazione pensare che i crediti del Comune possano essere manomessi dalla politica che agisce e spinge i dipendenti, o dai dipendenti stessi in quanto operatori del servizio”: risponde così l’assessore ai Tributi Bruna Sammassimo alle accuse del M5S sulla possibilità dei dipendenti comunali di accedere e modificare la banca dati della Soget.
Nei giorni scorsi, i grillini avevano presentato persino un’interrogazione al sindaco per far luce sull’ipotesi di manipolazione negli archivi informatizzati della società che gestisce la riscossione dei tributi, mediante 20 account in dotazione agli uffici di Palazzo di Città . E oggi Alessandrini ha risposto, in conferenza stampa: “Gli account vengono utilizzati dai dipendenti abilitati, a titolo di mera consultazione e, pertanto, non sono suscettibili di manomissione, modifiche o cambiamenti da parte del personale dipendente dell’Ufficio. La banca dati in questione consente ai funzionari dell’Ufficio, senza ricorrere all’ausilio del personale Soget, di informare il contribuente durante l’espletamento delle proprie funzioni di assistenza allo sportello della posizione fiscale eventualmente pendente, dei versamenti effettuati, stato della morosità, procedure esecutive in corso, ed ogni altra notizia attinente al procedimento di riscossione coattiva del tributo. In ogni caso, il portale Soget”, assicura Alessandrini, “dispone di tutti i sistemi di sicurezza e tracciabilità atti a registrare ogni movimento, anche in sola consultazione effettuato dagli utenti, per cui qualsiasi operazione anomala non passerebbe inosservata.
Sgombrati, dunque, i dubbi sollevati dai pentastellati circa la possibile manomissione degli stati fiscali dei pescaresi a piacimento dei 20 dipendenti coinvolti: “La variazione di ogni singola posizione fiscale del contribuente può avvenire esclusivamente a seguito di atto amministrativo motivato a conclusione del relativo procedimento amministrativo”, conclude il sindaco. Mentre l’assessore Sammassimo è pronta al contrattacco: “Ci riserviamo”, ha affermato stamani, “di tutelare l’onorabilità dell’Amministrazione presso le competenti sedi, trattandosi di affermazioni false, suggestive e soprattutto non veritiere”.