L’Aquila. “Ma sono impazziti? In una lettera avente ad oggetto l’abbattimento del fondo per il piano locale per la non autosufficienza, la Giunta Regionale ci riferisce di aver tagliato i fondi delle politiche sociali ed in particolare del fondo per le politiche rivolte ai cittadini non autosufficienti, prevalentemente disabili ed anziani soli. Un taglio che ammonta al 75 per cento. E questo accade a piano già approvato dalla Regione che ci aveva comunicato precedentemente non solo una cifra diversa, ma anche di avviare i servizi che il Comune dell’Aquila ha avviato con efficienza e rapidità”.
A dichiararlo è l’assessore alle Politiche Sociali del Comune de L’Aquila, che aggiunge: “la Regione Abruzzo ha comunicato, in corso di espletamento dei servizi, il riparto del fondo destinato al Piano locale per la non autosufficienza-annualita’ 2012, portandolo a 54.368 euro a fronte di 220.046 euro, già assegnati per la stessa annualità, al Comune dell’Aquila. Stante il nuovo riparto, risulta al rischio la copertura finanziaria dei servizi in essere, attuati in coerenza con quanto previsto dal progetto PLNA 2012, approvato dalla Giunta Comunale e predisposto sulla base del fabbisogno e tenendo conto dell’assegnazione regionale comunicata, già ad ottobre 2011”.
“Decisamente scioccante quanto si legge nella lettera inviataci dalla Regione” aggiunge la Pezzopane “mentre ogni giorno fatichiamo a ricostruire legami sociali e ad assicurare almeno i livelli essenziali di servizi ai piu deboli, la Regione taglia ai piu deboli. Senza dignità e con cinismo la Regione gioca con gli aquilani. Mentre le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale ed i comuni quotidianamente cercano di richiamare l’attenzione della Regione con toni accorati al fine di una ricostruzione del tessuto sociale, straziato soprattutto nella sua compagine più debole, quella che ha bisogno del sostegno delle istituzioni per sopravvivere, la Regione inveisce senza coscienza. Le chiacchiere della campagna elettorale se le porta il vento. Con l’esiguità dei fondi che ci sono stati riassegnati con la nuova lettera, il Piano perde quasi del tutto la sua sacrosanta funzione, non riuscendo a sopperire alle situazioni drammatiche di cui dovrebbe prendersi cura e che, neanche a dirlo sono in aumento. Dovremo forse interrompere l’assistenza domiciliare? O eliminare l’assistenza agli anziani? O dire alle persone assistite che non ci sarà più l’assistenza domiciliare integrata? Ricordo a tutti che già la somma di 22mila euro era di gran lunga insufficiente ed era una cifra già ridotta rispetto agli anni precedenti. Un vero scandalo. Ci mobiliteremo assieme alle altre amministrazioni ed agli ambiti sociali, a partire dalla presenza al prossimo consiglio regionale. E’ veramente troppo”.