L’Aquila. ‘Dal primo aprile il Comune dell’Aquila è fuorilegge: Cialente e il PD non hanno più scuse, ora ci sono le prove che dimostrano chi da anni ha mentito agli aquilani sul tema “bollette”. L’amministrazione cittadina ha per troppo tempo messo gli uni contro gli altri i cittadini aquilani, i domiciliati di CASE contro i cittadini rientrati nelle proprie abitazioni, gli abbienti contro i non abbienti, i cittadini dei Map contro quelli delle CASE.
Oggi il re è nudo: una legge dello Stato fissa il termine del 31 marzo quale data ultima per il pagamento delle utenze in rapporto ai metri quadrati del proprio domicilio, dal 1 aprile le utenze devono essere pagate in rapporto ai consumi reali (comma 8 quinquies dall’art. 11, comma 11-ter, legge n. 125 del 2015)’.
Lo dichiara Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila.
‘Il gruppo politico che rappresento ha lottato da anni per arrivare a questo risultato, contro la determinata volontà dell’amministrazione cittadina di lasciare i pagamenti per metro quadrato; oggi, purtroppo, la verità si è manifestata nella sua massima crudezza: il Comune non è stato in grado di dotarsi di un sistema di monitoraggio dei consumi, ha vessato i cittadini domiciliati in CASE e Map, e ha tentato di mascherare la mancanza totale di capacità amministrativa con la “storiella dei morosi”.
Ho sempre preteso a nome di tanti cittadini onesti che venisse chiesto il pagamento dei consumi reali, veri, in rapporto ai servizi ricevuti; il Comune dell’Aquila ha avuto tempo e modo di verificare la presenza e la funzionalità dei contatori presso le abitazioni post emergenziali. Se ciò non è stato fatto è soltanto per mancanza di volontà politica e per incapacità amministrativa.
Invito i cittadini domiciliati in Case e Map a fotografare i propri contabilizzatori delle utenze, magari anche in presenza di un pubblico ufficiale. Quando ci sarà da pagare dovrà essere fatto nel rispetto della legge, e cioè in rapporto a quanto realmente consumato: probabilmente ci saranno altre scuse, altre giustificazioni, ma gli aquilani hanno da tempo perso l’anello al naso’, conclude Liris.