Vasto. “Siamo in attesa di conoscere le decisioni del governo regionale in merito alla istituzione della zona rossa in Abruzzo. In particolare – hanno dichiarato il sindaco di Vasto, Francesco Menna e l’assessore con delega alle Politiche scolastiche, Anna Bosco – per le scelte che riguardano la chiusura delle scuole. Ci auguriamo che come per le altre regioni zona rossa anche l’Abruzzo rispetti le decisioni del governo nazionale ed applichi la didattica a distanza ad eventualmente solo per la seconda e la terza media. Come la maggior parte delle regioni che hanno scelto di lasciare aperte le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le classi della prima media così auspichiamo che venga realizzato in Abruzzo. Le regioni che hanno adottato questa scelta non lo hanno fatto solo per ragioni legate ai contagi, comunque ridotti all’interno delle scuole, ma perché legate ad una volontà politica precisa: mettere un’intera comunità ed un intero Paese al servizio della formazione. Già l’Italia è stata nella prima fase del lockdown una delle nazioni europee che ha tenuto chiuse le scuole più a lungo e oggi ci auspichiamo che segua l’esempio delle nazioni europee che pur adottando forme severe di lockdown, difendono fino a quando sarà possibile l’apertura delle scuole.”
“Si chiede pertanto che venga lasciata ai sindaci ed ai dirigenti scolastici -ha evidenziato Francesco Menna – la valutazione su ogni plesso scolastico eventualmente da chiudere. La nostra richiesta nasce in primis in supporto alle famiglie degli studenti più piccoli che avranno non poche difficoltà a seguire la Dad senza supporti familiari, tecnologici ed economici. Scelta che andrebbe a penalizzare molto anche alcune categorie di lavoratori per i quali oggi al governo non sono state previste forme di sostegno.
Inoltre resta il problema delle disuguaglianze sociali: anche qualora il governo riuscisse a soddisfare le esigenze di ancora 300 mila studenti in Italia senza computer o commessione, – ha concluso il sindaco Menna – non potrà mai garantire a tutti una cameretta adeguata o un contesto familiare sereno che consenta concentrazione, venendo meno anche il ruolo di controllo sociale che svolge la scuola. Cogliamo ancora l’occasione per ringraziare il personale docente dei grandi sforzi realizzati in questi mesi ed in particolare in questi giorni.”