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Ospedale Chieti, Febbo: ‘Adesso c’è lo stop definitivo al project financing’

Il Policlinico da oggi torna nella programmazione sanitaria attraverso risorse e progetti certi

Chieti. “Dopo più di cinque anni scende definitivamente il sipario sull’iter del project financing avanzato dalla precedente giunta regionale per l’ ospedale di Chieti”.

Ad annunciarlo è il capogruppo regionale di Forza Italia Mauro Febbo che specifica quanto segue: “Nell’ultima Giunta regionale è stato approvata una specifica delibera con cui viene definitivamente revocata la delibera di giunta n. 395 del 23.05.2015 e le deliberazioni ad essa conseguenti relative alla progettazione definitiva ed esecutiva, alla esecuzione dei lavori di nuova costruzione, demolizione e ristrutturazione dell’Ospedale Clinicizzato “SS. Annunziata” di Chieti. Nello specifico, come sempre ho sostenuto, la scelta effettuata con la delibera di giunta n. 395 di ricorrere allo strumento della finanza di progetto appare inidonea al soddisfacimento dell’interesse pubblico e non coerente con la normativa vigente circa l’utilizzazione di una modalità di finanziamento/contribuzione pubblica (quale appunto quello disciplinato dall’art.180, comma 5, D.lgs.50/2016) dettata invece per il contratto di partenariato, rimesso alla discrezionalità dell’amministrazione aggiudicatrice (ossia la ASL ) e legato ad una scelta da concretizzare in sede di gara. Ricordo – spiega Febbo – come la mia denuncia era proprio contro Regione che aveva avocato a sé tutto il procedimento e l’iter del project. Infatti oggi nella delibera di giunta approvata dalla giunta Marsilio viene chiarito come per l’aggiudicazione appaiono sussistenti profili di contraddittorietà inerenti l’identificazione e l’esplicazione delle funzioni attribuite alla Regione ad all’ASL, tra le quali non sussiste un vincolo di gerarchia/subordinazione idoneo a rendere ammissibile l’avocazione, da parte della Regione, di funzioni proprie della ASL. Ossia, se alla Regione è riservata l’attività programmatoria generale e l’attuazione delle linee guida nazionali sul territorio di competenza (in uno con le Aziende Sanitarie Locali e con tutte le strutture sanitarie, anche private, eroganti prestazioni a carico del SSN), l’Azienda Sanitaria Locale si inserisce nel meccanismo attuativo come soggetto con personalità giuridica pubblica, autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica (art. 3, D.Lgs. n. 502/1992 e ss.mm.ii.).

Inoltre, non risulta essere stata condotta alcuna verifica di convenienza a ricorrere alla finanza di progetto rispetto ad una ordinaria procedura di appalto con richiesta di finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti ecc. e gara pubblica con progettazione esecutiva. Tale verifica è stata considerata talmente cruciale dall’Autorità Nazionale Anticorruzione da consigliare alle stazioni appaltanti con determina n.1/2009 (linee guida di partenariato pubblico privato), un metodo di verifica c.d. VfM riconosciuto dalla comunità internazionale, escludendo la possibilità di procedere ad una finanza di progetto se non si sia verificata con una metodologia riconosciuta la sua particolare convenienza. Come in nessuna delle deliberazioni giuntali di D’Alfonso e l’assessore Paolucci dell’excursus procedimentale è stata espressamente, chiaramente ed incondizionatamente esplicitata una dichiarazione di pubblico interesse alla realizzazione dell’intervento proposto. Anzi, l’esito della declaratoria del pubblico interesse è stato sempre assoggettato e rinviato al completamento, mai superata, dell’analisi e degli approfondimenti tecnico-finanziari propedeutici all’inquadramento della proposta, da portare all’approvazione del Consiglio regionale una modalità per “scaricare” su chi legifera e quindi evitare problematiche di diversa natura giuridica e anche contabile. Peraltro – continua il consigliere Febbo – e anche alla luce di quanto specificato e dello scenario pandemico Covid 19 in corso la Regione Abruzzo nella recente Deliberazione n.41/3 del 21.12.2020 è espressamente previsto di ridefinire le reti sulla base di un’attenta analisi del fabbisogno di prestazioni in diversi setting assistenziali al fine di garantire il corretto equilibrio e la sinergia tra ospedale e territorio, di aggiornare e attivare la rete ospedaliera anche in coerenza con le linee guida su Triage, OBI e gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso, di investire in rinnovamento ed innovazione del patrimonio tecnologico al fine di garantire la continuità assistenziale e dare un punto di riferimento al paziente. Infatti alla luce della situazione attuale di emergenza dovuta al Covid-19, la Regione prevede di mettere in atto misure volte a rendere agile il sistema ospedaliero continuando a garantire la continuità dei servizi sanitari essenziali alla popolazione (attuazione delle misure dettagliate in D.G.R. 334 del 15 giugno 2020 recante “Art.2 D.L.n.34 del 19 maggio 2020: riorganizzazione e potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19”). Pertanto – conclude il consigliere regionale Mauro Febbo – visto le persistenti e particolari condizioni di precarietà strutturale, nello specifico i corpi C e F, accertate presso il P.O. “SS. Annunziata” di Chieti è urgente e necessario trovare adeguata soluzione in seno alla vigente programmazione regionale. Infatti nella dgr appena approvata si demanda alla ASL di Lanciano/Vasto/Chieti, l’attivazione di una nuova procedura volta a rendere il plesso del PO SS. Annunziata di Chieti strutturalmente adeguato agli standard previsti e puntualmente incardinato all’interno della nuova programmazione sanitaria regionale. Devo sottolineare anche che il lasso di tempo trascorso per arrivare a questo risultato, dettato esclusivamente dalla complessità degli atti e conseguenze giuridico patrimoniali che ne sarebbero scaturiti in termini di danni economici a carico della sanità teatina e regione. Infine è fondamentale non dimenticare il riconoscimento ed il ruolo del PO di Chieti quale presidio di riferimento aziendale-provinciale, nonché regionale, per i Centri di eccellenza ivi autorizzati e per il contesto sanitario aziendale strettamente correlato alle esigenze didattiche della Facoltà di Medicina di Chieti come sottolineato proprio nella delibera di giunta ”.