Atessa. “Per la morte dell’operaio ventottenne Cristian Terilli avvenuta lo scorso 3 gennaio nello stabilimento Sevel di Atessa (Ch), il più grande in Italia del gruppo Fca, sono stati rinviati a giudizio solo i responsabili della ditta di subappalto per la quale lavorava.
Per la Fca e la Comau la magistratura ha deciso il proscioglimento e l’archiviazione. Non entriamo sul terreno penale perchè non abbiamo elementi ma ci sembra doveroso invitare a una riflessione sulle responsabilità più generali delle grandi imprese, della politica e dei media che poco raccontano cosa accade nel mondo del lavoro.
E’ facile lavarsi le mani delle proprie responsabilità dopo aver esternalizzato e creato un sistema di subappalti per sfruttare meglio e dividere lavoratrici e lavoratori.
La Fca affida alla Comau di Torino, che fa parte sempre del gruppo, la manutenzione. A sua volta la Comau subappalta a un’azienda di Cassino i lavori.
Alla fine solo i responsabili di Sinergia l’impresa subappaltante vengono rinviati a giudizio. Questo sistema crea una classe lavoratrice di serie B con meno tutele sindacali, potere contrattuale e quindi minore sicurezza. Lo si vede nella cantieristica come nell’automotive E’ stato reso possibile da “riforme” del lavoro degli ultimi venticinque anni.
Ai vertici di FCA citando De Andrè diciamo forte e chiaro che “anche se vi ritenete assolti siete lo stesso coinvolti””. Si legge così in una nota di Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.