Chieti. “Come cittadino e come Segretario del Pd Provinciale Chieti, sabato 8 giugno ho partecipato alla mobilitazione dei lavoratori della Cbi di Gissi che hanno incrociato le braccia nelle due ultime ore del turno dopo la notizia della probabile chiusura dello stabilimento prevista per il 30 giugno”.
Lo afferma in una nota Gianni Cordisco, Segretario Provinciale Pd Chieti, che aggiunge: “Un’adesione totale che ha visto però la totale assenza della Regione Abruzzo e degli esponenti locali in Regione. La Cbi di Gissi è a rischio chiusura. 31 lavoratori e dunque 31 famiglie vedono a rischio il loro lavoro e i sacrifici di una vita. L’Abruzzo non può permettersi tutto questo. L’Abruzzo non può permettersi il continuo e lento spopolamento delle aziende abruzzesi. La Regione Abruzzo a guida centrodestra non può rimanere in silenzio di fronte a quanto sta accadendo.
Venerdì 14 giugno, in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, sarò al fianco dei 31 lavoratori della Cbi che incroceranno le braccia dinanzi allo stabilimento e sarò accanto a tutti i lavoratori della Val Sinello e della provincia di Chieti. Al contempo come PD stiamo lavorando per convocare al più presto un tavolo di ascolto e di confronto.
Teniamo alta l’attenzione sulla Cbi di Gissi e sulle famiglie preoccupate. Teniamo alta l’attenzione sulle aziende abruzzesi. Uniamoci tutti per scongiurare la chiusura della Cbi di Gissi. E la Regione Abruzzo dal canto suo dia al più presto risposte in merito. Invito pertanto gli esponenti locali di centrodestra a scendere accanto ai lavoratori. La Politica non può rimanere nell’ombra. Tuteliamo il Lavoro. Tuteliamo i lavoratori. Tuteliamo le Aziende. Tuteliamo il futuro dell’Abruzzo”.