Chieti. “L’ideale sarebbe, così come faremo noi di Giustizia Sociale, non candidare alla prossima tornata elettorale nessun consigliere comunale uscente (compreso il sottoscritto), per dare ai cittadini di Chieti un segnale di rinnovamento politico-istituzionale vero e non solo a chiacchiere”.
Si legge così in una nota del segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che prosegue: “Siamo consapevole, però, che pretendere la condivisione da parte di altri partiti del modello adottato da Giustizia Sociale è pura utopia perché sicuramente troppo dirompente sulle concezioni tradizionali della politica locale.
Si potrebbe almeno addivenire ad una sorta di “patto d’onore” tra tutte le forze politiche cittadine che sancisca in maniera inequivocabile che i consiglieri comunali con due o più mandati alle spalle non debbano essere ricandidati.
Non è la prima volta che noi di Giustizia Sociale promuoviamo questa idea e tuttavia non ci stupiamo che nessuno abbia mai risposto al nostro invito. Rilanciamo dunque con forza un’idea di cui non solo la città, ma anche le forze politiche sono già a conoscenza.
Viviamo un momento storico della nostra città in cui è palpabile la preoccupazione per il futuro dei giovani che marcano i contorni di una forte sfiducia nei partiti, soprattutto perchè ogni volta promettono cambiamenti che puntualmente non arrivano.
E’ giunto il momento di passare dalle parole ai fatti dando segnali che non siano solo simbolici ma che abbiano riscontri sostanziali.
Basta con i soliti slogan del tipo: “largo ai giovani”, “cambiamo la classe dirigente”, “ascoltiamo la voce della base” ecc. ecc., con cui i politici, a tutti i livelli, riempiono giornali per buttare fumo negli occhi ai cittadini che si sentono sempre più delusi e sempre più presi in giro.
La verità è che, ancora una volta, oggi sono in tanti i consiglieri comunali di “lungo corso” che disinvoltamente si propongono come il nuovo che avanza, proclamando cambiamenti di ogni genere solo per riassicurarsi ancora una volta un comodo posto a Palazzo d’Achille.
La proposta di Giustizia Sociale è dunque che non si possa sedere in consiglio per più di due mandati: dieci anni sono infatti più che sufficienti ad agire in difesa della propria città e a lasciare un’impronta del proprio lavoro, se si è davvero degli abili amministratori.
Auspichiamo che gli altri partiti riescano a cogliere il senso positivo della nostra proposta di non oltre due mandati e poi “tutti a casa” e che vogliano anteporre, una volta tanto, gli interessi di Chieti e dei Teatini alla solita ipotesi di un pugno di voti in più che potrebbero arrivare (secondo copione) candidando per l’ennesima volta i soliti consiglieri comunali storici”.