Chieti. “Capisco lo stato d’animo di chi è rimasto senza poltrona (e senza indennità) dopo aver girovagato passando persino per Ncd di Alfano, quindi per il centrosinistra, pur di avere la promessa di andare Roma o a L’Aquila. Capisco lo stato d’animo di chi per la seconda volta vede la sua amministrazione bocciata dal 63 % degli elettori, era già successo nel 2015, ma una reazione così sconsiderata e violenta da portarlo ad usare la parola “traditore” non me la sarei mai aspettata. Se fosse vero ciò che lui, e solo lui, sostiene, i suoi nuovi capi di FdI (e anche tutti gli altri) non starebbero a fare e chiedere riunioni perché desista dalla mia decisione di sostenere la coalizione civica di Di Iorio. Per cui ha sbagliato soggetto ed indirizzo, anche perché con la mia scelta ho messo in gioco il mio percorso politico futuro, anche perché ringraziando il Signore me lo posso permettere. Lui no, ha bisogno della poltrona e mi fermo qui.
Quanto al mutuo contratto con CDP non ha risposto, si è arrampicato sugli specchi, un’arringa senza sostanza, ma la realtà è una : ha trasformato anticipazione di Tesoreria, cioè’ debito di ben 15 milioni €, in mutuo, cioè altro debito. Una bella eredità al nuovo Sindaco e “regalo” alla Città. E sono sicuro che non finisce qui. Comunque, se posso permettermi, gli consiglierei un bel “Malox”. Fa passare gli effetti dell’acido gastrico. Anche perché tra poco i suoi capi potrebbero riservargli delle sorprese”. Così in una nota Mauro Febbo replica a Umberto Di Primio.