Chieti. “Leggo con sorpresa la nota del mio amico Maurizio Gasparri unitamente a quella del Senatore Pagano: Maurizio è molto competente ad analizzare i voti, e se nota che i miei voti sono scesi rispetto a quelli del primo turno, dovrebbe anche notare che sono scesi gli elettori nel turno di ballottaggio parimenti ai miei consensi.
È chiaro, che i voti che mi sarebbero dovuti arrivare dall’accordo politico con il gruppo nel frattempo rientrato in Forza Italia, in realtà non sono arrivati. D’altronde anche volendolo fare dopo mesi passati esclusivamente ad attaccare la mia persona in maniera becera e non politica, sarebbe stato anche difficile convincere quegli elettori che il sottoscritto al ballottaggio era sostenibile.
Gasparri che è uomo di regole, dovrebbe invece spiegare perché quell’accordo nazionale cui anche lui ha contribuito, non è stato mantenuto poi in Abruzzo da chi definiva “il coordinatore regionale di Forza Italia come interlocutore privilegiato di –dudù- ” quando si recava ad Arcore convocato dal Presidente Berlusconi; e dovrebbe spiegare anche, e non a me, ma agli elettori, come è possibile che in Forza Italia si possa entrare, uscire e poi nuovamente rientrare come su un autobus, o come i quei locali del Secolo scorso che la legge Merlin ha abrogato”. Si legge così in una nota del senatore Fabrizio Di Stefano.