Chieti. “La nostra è una coalizione civica e libera, in cui nessun candidato è un consigliere o un amministratore comunale uscente e non vi sono logiche ed interessi partitici a dettare la nostra agenda del fare, frutto solo ed esclusivamente dell’osservazione attenta dei problemi della città e dell’elaborazione, grazie allo sforzo ed alle competenze dell’intero gruppo, di un piano di azione coordinato, modulare e fattibile.
In quest’ottica, se eletto sindaco, una delle azioni da compiere nell’immediatezza sarà l’attentissima revisione della situazione economica dell’ente. Non avrò difficoltà alcuna, come del resto fece lo stesso sindaco emerito Nicola Cucullo, a determinare la necessità di una dichiarazione di predissesto o, addirittura, di dissesto finanziario, poichè il nostro è e sarà sempre un agire per il bene della collettività.
Sono sicuro alcuni nostri competitori non prenderebbero mai in considerazione tale ipotesi, in quanto nelle loro fila sono presenti amministratori uscenti candidati e non i quali nel caso del predissesto avrebbero sicuramente un coinvolgimento diretto in termini di responsabilità e relativa impossibilità pluriennale a ricoprire il ruolo di assessore e, nel caso del sindaco, anche di consigliere.
Posto che faremo di tutto, una volta verificata la situazione del comune, per evitare la dichiarazione di dissesto finanziario, tengo a precisare che la dichiarazione di predissesto, attraverso la presentazione di un piano di riequilibrio pluriennale, eventualmente assistito da un’anticipazione finanziaria da parte dello Stato (attraverso il c.d. fondo rotativo), obbligherebbe una rigorosa riprogrammazione di tutte le attività interne ed esterne del comune, con l’obiettivo perentorio di una riduzione dei costi in merito alle uscite correnti, ma garantirebbe un incremento delle entrate.
Ovvio che in tale ambito il vaglio ed il ruolo della Corte dei Conti è fondamentale per confermare l’eventuale piano di riequilibrio; in caso negativo la dichiarazione di dissesto “commissarierebbe” di fatto l’ente, determinando le già richiamate responsabilità da parte degli amministratori uscenti, rendendo il governo della città una sfida ancor più critica.
D’altro canto, il senso di responsabilità e lo spirito di servizio con cui abbiamo intrapreso tale percorso già recano in dote la consapevolezza della difficile situazione che troveremo a Palazzo di Città, la quale affronteremo sempre con competenza e abnegazione, nel pieno rispetto delle regole.”