Cupello. “Abbiamo appreso dai media e blog locali e regionali che nell’ultima elaborazione fatta dalla regione Abruzzo di perimetrazione della Zona Economica Speciale (Z.E.S.) è stata inserita anche Cupello.
La notizia ci inorgoglisce parecchio perché, da quanto ci è dato sapere, è frutto di un analisi unilaterale fatta, sul territorio potenzialmente inseribile, dalla regione Abruzzo e non frutto di atti prodotti da chi oggi amministra la comunità probabilmente presi e distratti da altri pensieri e preoccupazioni.
La richiesta che sentiamo di avanzare a chi ha saggiamente inserito Cupello nell’ultima ipotesi elaborata per la Z.E.S. è quella adesso di coinvolgere attivamente, oltre le amministrazioni interessate in tutte le sue componenti elette e rappresentate nei Consigli Comunali, anche i vari portatori d’interesse affinchè possa venir fuori una proposta concreta, plurale e condivisa che consenta al Consiglio Regionale di esprimere un voto sereno e scevro dagli inevitabili interessi che s’andranno a generare in considerazione dell’ormai avviata campagna elettorale per le programmate elezioni del prossimo 10 Febbraio 2019.
Nel merito dell’ipotesi elaborata dalla regione Abruzzo intelligente l’obiettivo di legarsi alle Marche dopo l’ingenerosa, tempestiva ed immotivata ritirata del Molise rispetto alla iniziale idea. La scelta è coerente con l’obiettivo della Macro Regione Adriatico – Ionica. Meritevole di considerazione è l’inserimento di Cupello con le peculiarità che possiede di natura energetica ed ambientale per la presenza dell’impianto di stoccaggio di metano della Stogit e del consorzio intercomunale di stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti del CIVETA.
Il futuro non può di certo essere quello dell’indiscriminato aumento stoccaggio del metano e dello scarico di rifiuti d’ogni genere provenienti per lo più da fuori regione!!!
Al nostro territorio si dovranno offrire nuove e condivise opportunità d’investimento, reddito ed occupazione completamente diversi da quelli propinati attualmente che sono di assoluta controtendenza rispetto alle iniziali e nobili previsioni originali ed attualmente per nulla condivisa dalla popolazione locale e territoriale”. Lo afferma in una nota Camillo D’Amico.