Roma. “Per favore, ditemi che questa lettera l’hanno scritta Stanlio e Ollio e non due funzionari regionali. Oppure vi prego ditemi che questa lettera non esiste e che è uno scherzo di carnevale un po’ in anticipo”.
Ma il foglio di carta che reca l’intestazione ufficiale della Giunta Regionale – e che ha bloccato l’iter del nuovo Prg di Atessa – pare lasciare poche speranze che possa davvero trattarsi di un falso o di uno scherzo. Questa mattina, il senatore Luciano D’Alfonso ne ha consegnato una copia a colori a ognuno dei giornalisti intervenuti alla conferenza stampa convocata, a mezzogiorno, nella sede della Provincia di Chieti: “Ve la consegno affinché possiate anche voi aiutarmi a capire cosa sia successo negli uffici regionali per arrivare a calpestare in modo così osceno le ragioni del diritto e a umiliare le esigenze dei cittadini di Atessa”.
Come è noto, lo scorso 7 febbraio, il responsabile dell’Ufficio Pianificazione territoriale, Patrizia De Iulis, e la dirigente del Servizio Iris Flacco – firmando la lettera in questione – hanno negato la richiesta di nomina del commissario ad acta avanzata dal Comune di Atessa per l’adozione del nuovo piano regolatore.
La richiesta, inviata dal sindaco Giulio Borrelli, si era resa necessaria per via del conflitto di interessi di 15 consiglieri comunali su 17: la maggior parte di loro avrebbe avuto l’interesse a votare contro il nuovo Prg dal momento che questo introduce una serie di prescrizioni e di nuove limitazioni per la gestione urbanistica anche delle loro proprietà personali.
Pertanto “il Consiglio comunale di Atessa legittimamente – ha spiegato il senatore D’Alfonso – ha deliberato di non poter votare l’adozione del Prg e ha chiesto alla Regione la nomina del Commissario ad acta. E’ la Legge che lo impone. E la giurisprudenza e la dottrina lo hanno confermato senza dubbio interpretativo alcuno”.
Ma tra la richiesta formale del Comune di Atessa e la risposta dei funzionari regionali, ecco che s’intromette il livello politico: quattro consiglieri comunali dell’opposizione inviano alla Regione una nota informale in cui “invitano” i dirigenti a non procedere alla nomina del commissario ad acta, anticipando che “a breve verrà notificato ricorso dinanzi al TAR”.
“Il centrodestra – sottolinea D’Alfonso – anziché favorire ciò che la legge prescrive, ha pensato a fabbricare l’ostacolo all’adozione del Piano, con un giro “inchiostroso” tra Atessa e L’Aquila che ha mandato in scena il trionfo della cattiva politica e un attentato al diritto”.
Continua D’Alfonso: “Anziché nominare il commissario ad acta come imposto dalla legge – raggiunti da un foglio di carta firmato da quattro consiglieri di minoranza e forse chissà anche da qualche telefonata premurosa – i dirigenti sospendono ogni loro determinazione in attesa della notifica del preannunciato ricorso al TAR. Una letterina di “preavviso” ha prevalso su una delibera di Consiglio comunale che è ordinamento della Repubblica! Ditemi che non è vero. Da quando in qua, gli enti istituzionali parlano per letterine e non per atti tipici? Lo chiedo alla Regione: disconoscete questa lettera che non ha nulla a che fare col diritto.
Mi chiedo anche – ha concluso il Senatore – se questi funzionari, che peraltro conosco e stimo, siano stati “raggirati” o se, invece, siano stati preda di un cauchemar cosi forte e denso di pressioni e spingimenti da firmare questa lettera pur di liberarsi dall’incubo. Mi rivolgo direttamente a loro: se avete bisogno di un avvocato per recuperare la vostra autonomia cercatemi: sono pronto a fornire io l’avvocatura gratuita”.