Vasto. “Più di un anno è trascorso dalla prima volta in cui chiesi conto alla Giunta regionale dello stato di degrado in cui versavano i locali cucina dell’Ospedale San Pio di Vasto, evidenziando al contempo le dirette ripercussioni anche sulla sicurezza di reparti i cui accessi si trovavano, e si trovano, nelle immediate vicinanze, tra cui il reparto dialisi. Più di un anno altresì è trascorso da quando chiesi di spiegare quali interventi fossero stati posti in essere per riportare i locali della cucina ai naturali livelli di salubrità, propri di un ambiente così delicato e importante, oltre a chiedere se era in animo dell’Azienda Sanitaria Locale, e della politica tutta, di avviare una riflessione sull’opportunità di reinternalizzare il servizio mensa”.
“Un anno e più in cui la ASL è stata impegnata nella ricerca di una cucina attrezzata, a norma di legge, per garantire almeno i pasti caldi ai degenti. Un tempo interminabile, in cui abbiamo assistito ad annunci di comitati che speravano nella consegna dei lavori di manutenzione straordinaria dei locali della cucina, in esecuzione della delibera 676 del 17.06.2016. Nel 2020 però, dopo i crolli registrati a fine maggio e le perdite d’acqua, tutta la comunità fu messa davanti l’evidenza della mancanza di fondi necessari per gli interventi di ripristino della cucina, visto che eventuali somme sarebbero state utilizzate per la riapertura dei due piani del San Pio. Mi trovo costretto quindi, mio malgrado, a tornare sull’argomento, a chiedere ancora una volta, alla politica tutta, di chiarire perché i locali cucina continuano a rimanere chiusi”.
“Non intendo far cadere la vicenda senza avere delle risposte definitive, che l’Assessore Verì deve prima di tutto all’intera comunità vastese e poi a me. Voglio conoscere se e quali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono stati operati sui locali cucina dell’Ospedale di Vasto e voglio soprattutto sapere, una volta per tutte, se è definitivamente tramontata l’idea che si cucini nel nostro ospedale, continuando a pagare, con i soldi dei contribuenti, un servizio che potrebbe essere onere dell’azienda sanitaria, con tutti gli evidenti risparmi del caso”. Ad affermarlo è il Consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi.