Tollo. “Nella seduta del Consiglio Comunale Del 31.05.2018, con i soli voti della maggioranza è stato approvato il Rendiconto della Gestione per l’esercizio 2017 ai sensi dell’art. 227 del D. Lgs. n. 267/2000. Il rendiconto evidenzia lo stato di salute “GRAVE” della situazione economica e finanziaria del nostro Comune”.
Si legge così in una nota di Ettore Leve di Art. 1 per Tollo e di Luciano Di Giulio del Comitaro Cittadino Spontaneo e Libero, che prsegue: “Ecco i numeri: l’anticipo di tesoreria 818.765,05, debito con la banca. Risultato di amministrazione al 31 dicembre 2017 con un DISAVANZO di € 70.508,01, con un aumento di un FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’ che passa da € 292.000 (2016) ad € 410.994,54. Aumento delle SPESE CORRENTI di € 441.687,70, imputabile per la maggior parte ad un aumento della spesa per “acquisto di beni e servizi”, per € 339.164,73; INDEBITAMENTO ad una percentuale del 9,18 % rispetto ad un limite di legge del 10%.
Tempi di pagamento non rispettati con il Revisore dei Conti che invita a rispettare gli stessi ai sensi dall’art. 41, comma 1, del D.L. 24 prile 2014, n. 66. Indebitamento verso ditte private, fatture emesse, da ditte fornitrici e non ancora saldate e quindi in attesa di pagamento € 617.691,18. Questa situazione è sotto la lente di ingrandimento della Sezione Regionale della Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Abruzzo, che come era facilmente prevedibile, nell’ambito della sua funzione ha rilevato la criticità della situazione economico-finanziaria del nostro Comune. Prendendo in esame il periodo Gennaio/Dicembre 2017, solo un anno, la Corte, ha rilevato: un disequilibrio di cassa pari a – (meno) 180.148,94, orrispondente al 9% delle riscossioni di parte , rispetto ad un limite consentito del 5%; situazione Aggravata dalla rilevazione di un fondo di cassa pari a “ZERO” anticipazione di tesoreria da rimborsare, sempre riferite all’anno 2017, di € 180.148,94, FATTI SALVI EVENTUALI RIMBORSI PENDENTI PER ANTICIPAZIONI ACRIVIBILI AD ANNUALITA’ PRECEDENTI, noi oggi sappiamo che l’anticipazione è superiore ad 800.000 €, Inoltre nella sua nota la Corte ha ricordato che l’anticipazione deve essere usata per casi eccezionali e per temporanee carenze e non come una voce di bilancio e che il ripetuto ricorso alla stessa, è SINTOMO di LATENTI e REITERATI SQUILIBRI NELLA GESTIONE, che comporta il fatto che l’ente non possa realizzare le spese che si è impegnato a sostenere e nei casi più gravi si possa “configurare una violazione dell’art. 119 della Costituzione”.
Definisce tutto ciò come una “NON SANA GESTIONE FINANZIARIA” chiedendo di essere informata sui provvedimenti che l’amministrazione comunale intende prendere per la risoluzione delle problematiche evidenziate. Nella stessa seduta del consiglio, incomprensibilmente, si è dato avvio alla procedura per la redazione di una VARIANTE AL P.R.G. Strumento urbanistico, approvato da circa due anni, che ha rappresentato il motivo di vanto dell’amministrazione, che ha avuto numerosi riconoscimenti e che ora si intende cambiare. L’argomento sarà oggetto di una prossima pubblicazione”.