Chieti. Dopo i fatti di lunedì in Consiglio Comunale, che hanno portato alle dimissioni il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, i cinque consiglieri di Forza Italia che in aula non hanno votato il Bilancio di Previsione (Marco D’Ingiullo, Emiliano Vitale, Maura Micomonaco, Maurizio Costa ed Elisabetta Fusili), sono tornati a parlare dell’accaduto, aprendo al dialogo con Umberto Di Primio riguardo alla votazione dello stesso Bilancio, ma rimanendo fermi sui quattro punti nodali (Teateservizi, i fondi al teatro Marrucino, la manutenzione straordinaria per le case di proprietà, la situazione del fronte strade di via Gran Sasso e la richiesta di dimissioni dell’assessore comunale al Commercio, Carla Di Biase).
“Nessun ricatto – ha affermato il capogruppo Marco D’Ingiullo – noi abbiamo semplicemente presentato cinque punti relativi al documento di programmazione, il più importante riguarda la società Teateservizi, non abbiamo fatto altro che cercare soluzioni per non far fallire la società nel senso che abbiamo chiesto la riduzione al 2%, però bisogna prima stabilizzare i lavoratori e quindi, come dice il sindaco Umberto Di Primio, per gli altri 38 dipendenti iniziare a fare un avviso pubblico e stabilizzarli trasformando il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Con quello che si risparmia si andrebbe ad ammorbidire la perdita di 250 mila euro. Abbiamo anche chiesto le dimissioni dell’assessore Di Biase perché nel settore Commercio da quattro anni a questa parte non si è concluso nulla. Lei ha avuto un solo obiettivo che è quello di ricreare il commercio che non è stato raggiunto, poi ha un carattere presuntuoso, scontroso, è amante delle proprie idee e si scontra con tutti come con gli organizzatori di eventi, qualche tempo fa girava sul web un video nel quale si scontrava con uno di loro. Si scontra anche con i consiglieri comunali e questa è una cosa gravissima perché i consiglieri comunali sono la colonna portante dell’amministrazione pubblica, quindi devono essere rispettati perché senza il loro appoggio non si va da nessuna parte. Noi siamo disposti ad incontrare il sindaco in qualsiasi momento per trovare una soluzione e poter proseguire questa consiliatura”.
“Uno degli aspetti più importanti è quello della Teateservizi – ha sottolineato il consigliere di Forza Italia, Maurizio Costa – sia il direttore che il presidente dimissionario hanno dichiarato che la situazione porterebbe al fallimento. Pertanto noi oggi non stiamo dimenticando la stabilizzazione dei dipendenti che hanno vinto i concorsi, ma il mantenimento della società che ha una serie di pagamenti di gestione che sta portando avanti di circa 834 mila euro rateizzate, quindi togliendo quella somma la società non avrà più soldi per gestire i servizi. Con un abbattimento simile la società andrà sicuramente al fallimento, quindi bisogna far fallire la Teateservizi per salvare il Comune o è meglio che si fermi il Comune per far salvare la Teateservizi? I documenti sono accessibili a tutti, il settore Commercio ha circa 180 mila euro di Tosap non riscosso, per cui se l’assessore avesse fatto il suo mestiere la somma si sarebbe potuta abbattere. Per cui ci sono dei commercianti che occupano il suolo pubblico che non pagano da anni, questo gli è stato detto diverse volte, ma non ha mai preso posizioni per fare un recupero, quindi i soldi si possono trovare”.
“Siamo cinque persone tre delle quali stanno da nove anni in questa amministrazione – ha ricordato l’altro consigliere forzista, Emiliano Vitale – altre due da quattro anni perché si sono candidate dopo. Queste cinque persone il sindaco le deve ringraziare perché nel corso di nove anni il sindaco ha perso un sacco di consiglieri, nonostante abbia fatto il gesto poco elegante di fare un attacco su Facebook per me sono tutti amici, anche qualcuno a sinistra, ma non mi permetto mai di giudicare la persona ma solo a livello politico. Queste persone hanno dato in questi nove anni più di quanto potessero dare in termini di professionalità, capacità e disponibilità nel momento in cui molto spesso abbiamo dovuto votare alcune delibere, anche quelle che erano contrarie ai nostri pincipi. Un esempio è la Farmacia per la cui vendita noi eravamo contrari, nonostante tutto, per salvare capre e cavoli, abbiamo votato per il bene della città e perché il sindaco Di Primio ce lo ha chiesto. Queste persone si sono sempre comportate in maniera corretta nei confronti dell’amministrazione del sindaco e sono sempre state nel centrodestra a differenza di qualcuna. Senza ricordare le innumerevoli persone che in questi nove anni si sono perse ed hanno ricattato il sindaco, queste persone se ne sono andate perché non hanno raccolto più niente e fece bene il sindaco a chiudere i rubinetti. I progetti per cui il sindaco dice di avere dei finanziamenti sono importantissimi per la città, ma sono un di più che deve essere necessariamente portato avanti, si tratta dei fondi che l’allora presidente della Regione D’Alfonso aveva dato a tutti e quattro i capoluoghi di provincia, questi progetti li stiamo seguendo il Regione con l’assessore Mauro Febbo con cui il sindaco la deve finire di fare la caccia ai fantasmi. Sui Sus andiamo avanti ma nessuno dice che c’è un problema di rendicontazione che io, insieme ai funzionari della Regione, siamo stati negli uffici a cercare di risolvere. Per quanto riguarda il Piano Commercio c’è un errore di fondo perché non può essere più condiserato tale dato che c’è stato l’abbattimento di alcune norme per cui il Comune non ha più giurisdizione sulle aperture, sulle distanze. Poi che modo è di gestire un Piano Commercio? È stato affidato ad un professionista, sicuramente preparato, ma di cui non abbiamo contezza e dobbiamo fare degli emendamenti in aula senza sapere niente? I giochetti della vecchia politica non li facciamo perché siamo sempre stati schietti e sinceri. Se vogliamo fare un piano di riequilibrio politico noi siamo pronti a farlo, non ci commuoviamo perché finisce il mandato”.
“Vorrei fare un appunto sulle parole utilizzate in maniera non molto chiara – ha concluso la consigliera Maura Micomonaco – ci hanno detto che noi ricattiamo, assolutamente non è così. Quando il sindaco dice ‘O è così o mi dimetto e si va tutti a casa’, oppure ‘O si accettano gli emendamenti del Bilancio o non si fa niente’, quelli potrebbero essere dei ricatti. Quindi bisogna moderare le parole che sono messe in bocca a caso, così come da qualcuno ci è stato dato dei vigliacchi, questo non lo accetto perché se c’è una persona (Stefano Rispoli) che non ha avuto il coraggio di dimettersi è proprio questa persona che è andata anche con il centrosinistra non rimandendo fedele alla volontà degli elettori. Una persona che è leader di una squadra come ad esempio un allenatore deve saper mediare all’interno della squadra e trovare un equilibrio, anche in questo caso possiamo trovare un equilibrio e mediare. Bisogna trovare un punto di incontro da una parte e dall’altra, altrimenti non andiamo da nessuna parte e non ci rimane che andare a casa. Noi non abbiamo assolutamente nulla da rimproverarci perché dall’inizio alla fine siamo stati fedeli e coerenti con il sindaco e la sua giunta”.