Chieti. “Alla luce della votazione del Consiglio Comunale di martedì 31 maggio, rimaniamo attoniti e sbalorditi di fronte alle decisioni prese da questa amministrazione che verrà ricordata come quella che ha portato ai massimi storici l’aliquota TARI. Già da lunedì abbiamo lamentato e rappresentato le difficoltà riscontrate nel poter esercitare a pieno il nostro ruolo di consiglieri comunali.
Infatti, solo lunedì sera, dopo ripetute richieste, abbiamo ricevuto la documentazione relativa alla delibera in oggetto. In commissione abbiamo cercato di dare il nostro contributo fattivo, sia proponendo emendamenti sia confrontandoci con assessore colleghi e funzionari, senza conseguire nessun risultato utile. Motivo questo che, insieme alle dichiarazioni dell’Assessore Zappalorto ci ha fatto decidere di abbandonare l’aula al momento della votazione. Lo stesso assessore, infatti, illustrando la delibera in aula ha candidamente ammesso che le scelte di oggi sono la conseguenza di ritardi dovuti alle mancate comunicazioni della Teate Servizi e dell’insuccesso (cit “non abbiamo avuto successo”) del piano tari 2021, il quale vede un buco di 1.000.000 di euro dovuto alla restituzione del fondo di ristoro Covid 2021. Ci chiediamo allora perché l’amministrazione riproponga lo stesso meccanismo? Perché prevede a copertura il fondo ristoro Covid 2022? Se nonostante i numerosi proclami non avesse successo neanche quest’anno il milione di euro si trasformerebbe in 2000000 di Euro da spalmare ulteriormente sulle utenze dei cittadini?! Non si chiede l’amministrazione chi pagherà la scellerata scelta del predissesto? Non vede che un’attività commerciale di 100 mq pagherà 2878 euro di tari?!tanto quanto un canone di locazione?! Non capisce il Sindaco Ferrara con la sua amministrazione che i pilastri su cui ha fondato il suo piano di riequilibrio stanno cedendo? Che, soprattutto le attività produttive, sono gravate da aumenti lineari e indiscriminati?”. Si legge così in una nota dei consiglieri comunali di Chieti di Fratelli d’Italia Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro e Roberto Miscia.