Chieti. La revisione del regolamento per il servizio di gestione dei parcheggi ed aree di sosta comunali a pagamento, ricomprendente tutti gli stalli a raso lungo le strade e piazze del territorio comunale attualmente in capo alla società in house TEATESERVIZI srl., dovrà necessariamente rappresentare la chiave di svolta verso una nuova idea culturale della città, basata sul rafforzamento della mobilità sostenibile e l’attenzione alla qualità della vita dei cittadini di Chieti.
Per questo Giustizia Sociale, per il tramite del capogruppo Bruno Di Paolo, nella seduta della VI commissione consiliare convocata per venerdì 10 gennaio, porterà all’attenzione dei commissari una bozza di regolamento, predisposta dagli esperti del partito, che prevede l’introduzione di “Abbonamenti spendibili su tutto il territorio comunale con tariffe minime fisse e Bonus Sociali”.
“La finalità – si legge in una nota – è quella di garantire la più ampia fruizione dei parcheggi da parte dei cittadini, avendo a riguardo i risultati attesi e definiti nel Piano Economico Finanziario 2018-2023 prodotto dalla società in house TEATESERVIZI srl unitamente all’asseverazione rilasciata, secondo legge, dalla Società Vincenzo Serraiocco Auditors & Consultants Srl di Pescara in data 23/07/2018.
Ciò potrebbe determinare, per i 753 stalli a raso scoperti e i 886 stalli in strutture coperte, se non un equiparato introito per le Casse Comunali, di gran lunga maggiori rispetto alla passata gestione Blu Parking, la sperata “installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o in sotterranea, ricavato dalle somme eventualmente eccedenti” (come definito nell’art.7 del D.Lgs 285/1992) sulla base della previsione dei maggiori intrioiti fatta dalla Società di Consulenza Vincenzo Serraiocco nella sua relazione asseveratrice.
Tale misura, guardando anche ai commercianti e imprese locali, prospetterebbe un sempre più diffuso utilizzo dei servizi che inevitabilmente andrebbe a garantire un più snella mobilità urbana anche nelle zone a ZTL.
Basti pensare che nella classifica degli investimenti effettuati dalle famiglie italiane, classifica elaborata dall’UNRAE, l’associazione delle case automobilistiche estere presenti in Italia, solo la casa precede l’automobile, il mezzo più utilizzato dagli italiani per i loro spostamenti.
Conseguenza ne è il fatto che il numero di spostamenti pro-capite è in costante crescita e la maggior parte degli spostamenti urbani (almeno il 30%) è considerata di prossimità, cioè fino a 1 km, con elevati tassi di motorizzazione (cioè il numero di auto private per abitante, che in questa città è possibile supporre che si aggiri su almeno due auto per ogni nucleo familiare) dovuti a necessità di andare a lavoro, disbrigo pratiche personali e condurre una vita sociale “nella normalità”. Di qui l’esigenza di potersi spostare facilmente con l’utilizzo dell’automobile, complice, almeno per quello che riguarda la nostra realtà, la difficoltà di alcuni percorsi collinari e fattori di accessibilità/comodità”.