Chieti, Ideabruzzo: ‘Centri commerciali? No grazie!’

Chieti. “Mentre in giro per le strade di Chieti e d’Italia, tanti negozi di quartiere chiudono i battenti, ammazzati dalla concorrenza dei centri commerciali, mentre in Italia si continuano a realizzare centri commerciali ed outlet lontano dai centri abitati, mentre andiamo perdendo la sicurezza lungo le strade per l’assenza di attività commerciali, mentre i nostri politici si fingono di preoccuparsi dell’inquinamento, imponendo targhe alterne e blocchi del traffico … pur rilasciando concessioni per la costruzione di centri commerciali che obbligano la gente all’uso dell’automobile …”.

Si legge così in una nota di Ideabruzzo, che prosegue: “Comprendiamo di voler riqualificare aree di recupero o aree con immobili dismessi, tuttavia, auspicheremmo che questo potesse avvenire percorrendo un’altra strada.

Agire in questa direzione infatti ci esporrebbe, non solo ad un possibile danno al tessuto economico esistente dei nostri negozi di vicinato, ma anche ad una guerra tra la Grande Distribuzione che potrebbe lasciare sul terreno cattedrali nel deserto costruite o riqualificate per poi essere abbandonate in quanto investimenti non sostenibili in questo fragile contesto sociale.

IdeAbruzzo dice Andrea Di Ciano è favorevole ad una moratoria sull’apertura di nuovi centri commerciali in quanto, lo ribadiamo, l’apertura di nuovi punti vendita non può trovare spazio, nel già fragile tessuto economico della città di Chieti .

Oggi chiediamo che tale moratoria venga applicata dilatando il più possibile la facoltà di avviare nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni, quanto meno fino a che non verrà effettuato uno studio sulle necessità di nuove strutture di queste dimensioni e di prevedere, quanto meno, compensazioni economiche e di opere viabilistiche-urbanistiche (vedi aree di sosta, segnalazioni parcheggi, arredo urbano, abbattimento costi d’esercizio – occupazione suolo, IMU, ecc.) a carico di coloro che vorranno realizzare queste nuove superfici di vendita a favore di aree commerciali costituite da negozi di vicinato, come il nostro centro storico ma non solo”.

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