Lanciano. “La carenza di personale nella Casa Circondariale di Lanciano e in altri istituti abruzzesi sembra non faccia più notizia. Riappare agli onori della cronaca solo quando vi sono aggressioni nei confronti di agenti della Polizia Penitenziaria, di atti di autolesionismo, suicidi tra i detenuti. In quel momento ci si accorge che è sempre più difficile riuscire a gestire, a controllare con pochi uomini che si sottopongono a grandissimi sacrifici, che dimostrano grande professionalità, abnegazione e senso del dovere, sensibilità nei confronti di chi è recluso, una situazione emergenziale che non può più essere tollerata in un Paese civile”.
E’ quanto sostengono in un documento a firma del Segretario regionale, Enrico Di Giuseppantonio e del segretario comunale del partito di Lanciano Domenico Di Renzo, dopo che un detenuto ha aggredito due agenti nel carcere di Villa Stanazzo.
“La detenzione è già di per sé una condizione problematica e drammatica per le persone che la vivono è lo ancor di più per chi ha il compito di tenere in piedi e in maniera efficiente l’organizzazione di un carcere. Il sistema funziona solo se vi è una copertura idonea di personale, altrimenti si sottopone la Polizia Penitenziaria a fronteggiare situazioni di tensione e di sofferenza, sempre più frequenti, acuite tra l’altro dall’emergenza sanitaria in atto – aggiunge il Segretario Di Giuseppantonio -.Sostengo e faccio mia, a nome dell’Udc, la richiesta espressa dalle sigle sindacali della Polizia Penitenziaria, alla quale va la mia solidarietà, affinché al più presto vi sia un incontro risolutivo con il Provveditore Regionale, Dott. Carmelo Cantone, e si decreti l’aumento di personale nella Casa Circondariale di Lanciano”.