Santa Maria Imbaro. “Non c’è che una piatta continuità con il precedente governo regionale, non sappiamo se la Regione ha intenzione, con i pochi soldi di cui dispone il bilancio, di ripianare il debito della Fondazione Mario Negri Sud senza neppure chiedere un vantaggio per l’Abruzzo. Certo si licenziano abruzzesi con i soldi degli abruzzesi: non un bell’inizio, caro Presidente”.
E’ quanto scrivono in una nota congiunta i segretari della Filcams Cgil, Sergio Aliprandi, della Fisascat Cisl, Ernesto Magnifico e della Cgil Abruzzo, Rita Candeloro, a proposito della situazione dell’istituto di ricerca Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro.
“Il personale, i delegati, i singoli ricercatori ci hanno raccontato che si approva un bilancio che si attesta intorno ai 6 milioni con 3 di perdita, che si approva un discutibile piano di risanamento mai confrontato con le organizzazioni sindacali senza nessun rilancio né proposta di Know-How su cui puntare e che si risolve tutto con una procedura di licenziamento collettivo – scrivono i sindacalisti nella nota dopo l’ultima riunione del cda della Fondazione, tenutosi mercoledì pomeriggio – ancora una volta pagano i lavoratori visto i limiti di gestione che meritavano di essere indagati e verificati prima di qualsiasi provvedimento. Ci aspettavamo una richiesta di cassa integrazione per qualche mese, il tempo appunto di una seria indagine sui bilanci (sono stati visti per annualita’ di riferimento?), sulle competenze presenti e su quelle necessarie, da cui far scaturire un piano industriale di spessore, produttivo per l’Abruzzo. Questo avrebbe dato il segnale di pensiero divergente e di discontinuità con la storia pregressa”, sottolineano i tre sindacalisti. “Ricordiamo al presidente D’Alfonso che le organizzazioni sindacali di questa Regione avevano chiesto mesi fa un tavolo nazionale con i Ministeri per affrontare una questione che non si risolve solo in Abruzzo, visto che il Negri è un gruppo nazionale, con centro in Lombardia, tanto che il bilancio lombardo, per essere approvato, ha bisogno di quello abruzzese. Tavolo sospeso perché in Abruzzo c’erano le elezioni e mancava la Regione. Quanto alla nomina nel cda della Fondazione Negri Sud di Camillo D Alessandro, sottosegretario alla Presidenza, quale rappresentante del socio Regione (gli altri soci paritari sono la Provincia di Chieti e il Mario Negri di Milano) i sindacati si dicono delusi, se confermata, “non per la persona, ma perche’ abbiamo sostenuto e chiesto che si individuasse una persona autorevolmente competente per le attivita’ che la Fondazione produce e per intervenire sul rilancio del Centro di ricerca e della ricerca nella nostra Regione, affiancata da altrettanta competenza nelle analisi di bilancio”.
Da ultimo i sindacati stigmatizzano la mancata risposta alla richiesta di incontro inoltrata il 23 giugno scorso al neo presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’ Alfonso: “nella piena consapevolezza delle difficolta’ e potenzialita’ della Fondazione Negri Sud, avevano chiesto al presidente D’Alfonso un incontro fin dal 23 giugno, ma ad oggi nessuno ha pensato di ascoltare le nostre valutazioni e riflessioni”.