Chieti. “L’emergenza industriale è tutt’altro che alle spalle, la crisi non accenna a diminuire e porta con sè l’allarme lavoro”. Lo dice in una nota il rappresentante di Fli nel territorio teatino, Alessandro Carbone.
“Da diversi anni – aggiunge Carbone – assistiamo ormai ad una lunga congiuntura negativa che ha segnato in profondità l’intero tessuto dell’impresa della provincia di Chieti, i cui segni sono visibili tanto nel massiccio ricorso alla cassa integrazione quanto nell’articolazione degli ammortizzatori utilizzati dalle imprese per far fronte ai processi di ristrutturazione. Per tutti i settori produttivi a dicembre la cassa integrazione aveva raggiunto 10 milioni di ore, attualmente saliti a 13 milioni. ‘Un dramma che sta per devastare l’intera nostra societa’. Tale situazione, continua a rappresentare la drammaticita’ di un contesto che sembra interessare a pochi. Difatti, le ore di cassa integrazione, nel solo settore dell’industria, rispetto allo stesso periodo del 2012, salgono da 1.700.000 a 2.900.000: un dato drammatico per una piccola provincia come la nostra, reso ancor piu’ pesante dalle 2.060.000 di ore di cassa integrazione guadagni straordinaria che invece, al 31 marzo del 2012 ammontavano a 522.000. La cassa straordinaria, rappresenta non solo la straordinarieta’ del momento industriale di un’azienda, ma soprattutto l’avvicinarsi dell’ultimazione degli ammortizzatori Sociali. Le persone che invece hanno perso il lavoro e si trovano in mobilita’ salgono da 1.824 a 2.165; in sostanza, in Provincia di Chieti in questi ultimi anni sono oltre 2.000 i lavoratori che possono considerarsi ex’. Ormai – conclude il rappresentante di Fli – non c’è più tempo, occorre passare all’azione serve aprire subito un vero tavolo di confronto sulla crisi, tra istituzioni, sindacati e imprenditori, i posti di lavoro sono fermi, altri perduti e ogni giorno arrivano dal territorio nuovi segnali di difficoltà se continuano a ridursi gli spazi di contrattazione il mondo del lavoro sarà sempre più debole. Inoltre saremo pronti anche ad azioni importanti come l’organizzare una giornata di mobilitazione che coinvolga tutte le imprese in crisi sul territorio”.