Chieti. Grande soddisfazione per la prova di compattezza e responsabilità che la maggioranza ha dato nell’occasione del voto sulla delibera del riconoscimento del debito fuori bilancio da 3,4 milioni di euro in favore della Provincia è stata espressa dal senatore Fabrizio Di Stefano che siede anche tra i banchi dell’Assise Civica nel gruppo del Popolo della Libertà.
“Ancora una volta gli scenari nefasti dipinti dalla sinistra teatina sono stati smentiti – aggiunge Di Stefano – e la coalizione al governo ha dimostrato come sempre d’avere a cuore le sorti di Chieti. Lo stesso non si può dire del Pd – ha precisato il senatore – che, nel quinquennio precedente, ha prosciugato le casse comunali con spese folli, quali ad esempio il Festivalbar, e segnato negativamente in maniera indelebile il territorio attraverso lo sfregio urbanisticao rappresentato dal Villaggio del Mediterraneo. Nonostante le gravi colpe che il centrosinistra si porta appresso – ha attaccato ancora Di Stefano – e l’eredità pesante lasciata in carica all’attuale amministrazione, gli esponenti dell’opposizione invece di fare mea culpa non perdono occasione per fare opera di sciacallaggio, tra l’altro su questioni, come il debito riconosciuto nella seduta odierna, che risalgono a decenni fa”. Il senatore, in riferimento al parere negativo apposto sulla proposta di delibera dell’organo di revisione contabile, aggiunge: “Da sottolineare anche la prova di scarso senso istituzionale dei revisori dei conti, cui la legge attribuisce un ruolo di terzietà che viene troppo spesso dimenticato, che in passato non ha fatto fatica a vagliare positivamente provvedimenti simili. Questi sono solo cavilli burocratici ai quali si attacca chi cerca la polemica fine a se stessa – ha concluso Di Stefano – con la complicità di altri che fanno finta di non capire il grande lavoro svolto dall’amministrazione comunale, tradendo, non soltanto il mandato elettorale conferito dai cittadini, ma anche le regole dell’onestà intellettuale che sono alla base della lealtà politica”.
In una nota si è espresso al proposito anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che ha affermato: “In questi giorni ho letto sui giornali che l’odierna seduta di Consiglio Comunale sarebbe stata una sorta di resa dei conti per la mia maggioranza. Invece, alla luce dei numeri ottenuti dalla mia maggioranza è di tutta evidenza che al termine dell’odierna seduta dell’Assise Civica da una parte sono stati certificati gli errori del centrosinistra e dall’altra è emersa la compattezza della stessa maggioranza che ha bisogno di tutti ma che, evidentemente può anche fare a meno di qualcuno ed, in particolare, di chi non antepone il bene per la città, vero collante del centrodestra, alle questioni personali, non politiche”.
Anche il Pd ha espresso la propria posizione attraverso un comunicato del segretario cittadino e consigliere comunale del Pd, Enrico Iacobitti, che ha affermato: “La coalizione di centrodestra è pervasa da una serie di difficoltà determinate dalle scelte e dagli errori del sindaco Di Primio e dell’assessore Melideo nella gestione del bilancio. Le preoccupazioni dei consiglieri di maggioranza riguardano il riconoscimento fuori bilancio, dovuti a sentenze passate in giudicato, ma soprattutto la conseguente delibera di riequilibrio del bilancio di Previsione 2011, che essi sono stati chiamati ad approvare nella seduta di ieri, 30.9.2011. I motivi di preoccupazione sono almeno tre. Il primo è che la maggioranza di centrodestra nel corso dell’approvazione del bilancio consuntivo 2010, ha approvato con il voto anche delle opposizioni, un emendamento che imponeva al sindaco e alla giunta di rispettare rigidamente le prescrizioni del collegio dei revisori dei conti che raccomandavano di non utilizzare l’avanzo di amministrazione perchè fittizio e perchè l’Ente si trova in una situazione di sostanziale predissesto. Il sindaco Di Primio ha ignorato questa indicazione per questo è arrivato il parere negativo sugli equilibri di bilancio da attestare da parte dei revisori. I consiglieri di maggioranza non possono sfuggire alle loro responsabilità votando una delibera che palesemente contraddice quello che essi stessi hanno reso vincolante inserendo nella delibera del consuntivo 2010 le prescrizioni suggerite dai revisori. Il secondo: in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, i consiglieri di maggioranza hanno votato la richiesta di un mutuo presso la cassa depositi e prestiti per tre debiti fuori bilancio che hano dovuto riconoscere, dovuti ai debiti nei confronti: della Provincia di Chieti per il fitto dell’Istituto d’arte, delle case di riposo e della ditta Pannozzo per un ammontare complessivo di 3.098.450,92 euro. Questi tre debiti fuori bilancio derivano da sentenze esecutive e risultano ormai tutti maturi, pertanto non si comprende come sia possibile procedere al riconoscimento del solo debito nei confronti della Provincia dimenticando gli altri due (per un importo di circa 1.200.000 euro) e, cosa gravissima, attestando l’assenza degli altri. La legge, infatti, stabilisce che i debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive vanno riconosciuti appena conosciuti e con procedure di urgenza secondo anche conclamati principi contabili peraltro riportati nell’evidenza del corsivo anche nella delibera di variazione. Il terzo: il parere negativo dei revisori sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, impone all’amministrazione di fornire la delibera di riequilibrio di bilancio della necessaria motivazione amministrativa, dovuta per legge, nella quale si spiegano le ragioni tecniche del perchè non si segue lo stesso parere. La delibera arrivata in Consiglio Comunale, è totalmente carente di questa motivazione. Il sindaco Di Primio, non è più credibile, perchè all’appello del Consiglio Comunale sono mancati i consiglieri del suo partito, il Pdl, di cui è anche coordinatore cittadino. Non è credibile quando parla di debiti ereditati poichè il Consuntivo dell’anno 2009 (quando governava il centrosinistra) ha determinato un avanzo di amministrazione di circa 2 milioni di euro, poi interamente spesi dalla sua amministrazione. Non è credibile perchè solo pochi giorni fa, da Passo Lanciano, egli parlava di maggioranza coesa, mentre oggi si minimizzano i problemi, dovuti a una palese incapacità amministrativa, addebitandoli ad ambizioni non soddisfatte per i consiglieri assenti, come se questo fosse un belvedere.
Francesco Rapino