Chieti. “Promuovere la cultura del contenimento del degrado ambientale attraverso il recupero delle aree abbandonate per tutelare gli interessi sociali, economici e ambientali della città di Chieti”.
Si legge così in una nota del responsabile delle attività sportive e sociali di Giustizia Sociale Michele Di Paolo, che aggiunge: “Con questa finalità, Giustizia Sociale ha predisposto, e depositato in data odierna presso la Segreteria Generale, attraverso il Capogruppo Bruno Di Paolo, la Mozione “creazione di Orti Urbani sul suolo comunale”. Una iniziativa, già attuata da tanti comuni, che mira a coinvolgere cittadini e studenti in un percorso di educazione ambientale, sensibilizzando l’attenzione della comunità verso la cultura del verde e riqualificando le aree trascurate salvaguardandole dalle speculazioni edilizie. Non solo, la creazione di orti urbani rappresenterebbe da un lato un’ importante risposta alla necessità di socializzazione da parte delle persone anziane, dall’altro un’ attività per i giovani e quindi il loro impegno costruttivo del tempo libero. Senza contare che gli orti urbani, opportunamente regolamentati dall’amministrazione comunale, possono coinvolgere i più svariati interessi dei cittadini perché non si concentrano solo sui conosciutissimi Orti urbani privati, che sono degli spazi adibiti alla coltivazione ad uso privato, ma riguardano anche gli Orti urbani di Case Circondariali, che sono delle aree alternative per il reinserimento nel mondo del lavoro dei detenuti, gli Orti & scuole, che sono delle superfici per attività didattiche per gli studenti, gli Orti per anziani, che sono delle aree destinate agli anziani per attività motorie produttive e relazioni sociali, e l’Ortoterapia, che è l’attività di giardinaggio e orticoltura a supporto di programmi riabilitativi per pazienti diversamente abili”.
“La direzione di Giustizia Sociale – conclude la nota – si augura che il Consiglio Comunale approvi all’unanimità questa mozione riguardante la creazione di Orti Urbani sul suolo comunale, aderendo, così, ufficialmente al progetto nazionale di Italia Nostra che invita gli enti pubblici a destinare delle aree verdi a disposizione all’”arte del coltivare” nel rispetto della memoria storica dei luoghi e delle regole “etiche” stabilite in accordo con l’ANCI e con l’adesione di Coldiretti e della Fondazione di Campagna amica”.