Chieti. “Il film sui 12 mesi del Di Primio bis è stato ampiamente censurato in alcuni rilevanti capitoli, quelli da pellicola horror. Le preoccupazioni che scatena nei revisori il bilancio del Comune, i cittadini costretti a vivere con l’ansia di percorrere le strade “groviera” della città, la delusione di tanti giovani che hanno visto sparire uno dei festival artistici più apprezzati del periodo di Ferragosto, un cinema chiuso da anni, sono solo alcune delle omissioni del Sindaco nel suo racconto autocelebrativo dei 12 mesi di Governo di Chieti, creato sulle orme dei famosi cinegiornali dell’Istituto Luce”.
A dichiararlo è il capogruppo in Consiglio comunale del Pd, Chiara Zappalorto, all’indomani della proiezione del cortometraggio del sindaco Di Primio in piazza Malta.
“È curioso vedere che le opere incompiute sono rimaste tali, che la desertificazione del Colle si sia acuita e che tutto questo meriti 15 minuti di foto trionfalistiche» aggiunge Zappalorto che ricorda inoltre che «l’unica nota lieta per la parte alta di Chieti sia arrivata grazie a una iniziativa del presidente Giovanni Legnini sugli edifici pubblici grazie alla quale la Città è diventata modello nazionale nel recupero degli immobili”.
Un’ultima nota il Capogruppo la riserva alla vicenda Thales: “Il merito del salvataggio di questa importante azienda del territorio va attribuito senza dubbio al vice presidente Giovanni Lolli, abile nel raccogliere le istanze dei lavoratori e portarle con forza sui tavoli del Ministero a Roma per trovare una via di sviluppo futuro per un’azienda così prestigiosa. Suggeriamo pertanto al sindaco Di Primio di impiegare meno tempo al fotomontaggio dei suoi 6 anni di governo a Chieti e di prestare maggiore attenzione alla condizioni nelle quali si trova la Città. Nel frattempo, tra un primo piano e una panoramica, saremmo lieti anche di conoscere la verità sui bilanci del Comune. Di certo questo sarà la base per una sceneggiatura di un thriller niente affatto piacevole da vedere per i cittadini”.