Chieti. “Facciamo funzionare l’Abruzzo”. Questo lo slogan adottato dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e dal presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, che si sono incontrati questa mattina nell’ambito dei periodici tavoli di confronto sulle questioni economiche e sociali. Ne è nato un appello lanciato a tutte le istituzioni e alle parti sociali per un nuovo “Patto per l’Abruzzo”, per migliorare l’efficienza della burocrazia della Pubblica Amministrazione.
“Occorre predisporre un fronte comune della politica e delle amministrazioni locali” ha spiegato Di Giuseppantonio “per garantire il funzionamento a pieno regime degli uffici pubblici, la cui produttività è particolarmente insoddisfacente per chi, come il mondo dell’imprenditoria, ha bisogno di risposte rapide ed incisive da parte della burocrazia. Gran parte dei ritardi e delle secche in cui troppe volte finiscono provvedimenti essenziali per lo sviluppo e per l’impresa sono dovuti ad una macchina burocratica obsoleta ed elefantiaca che va riformata senza più alcun indugio”.
“È un passo importante” ha aggiunto Primavera “verso il rispetto dei tempi di risposta della Pubblica Amministrazione alle istanze dei cittadini e delle imprese, troppo spesso bloccati dalla complessità degli iter autorizzativi e burocratici. Continueremo a sollecitare i nostri governanti perché rispettino gli impegni assunti portando nelle sedi opportune tutte le procedure e richieste che restano al palo, senza risposta nei tempi opportuni”. Secondo il presidente della Provincia di Chieti, “solo con un’azione ferma e coordinata tra tutte le amministrazioni pubbliche potremo vincere la burocrazia pasticciona e lenta che costituisce una vera zavorra per il nostro sviluppo. Abbiamo, tra l’altro, una delle migliori leggi in ambito europeo sulla trasparenza degli atti amministrativi, sul rapido processo degli stessi e sul diritto di accesso, la 241 del 1990, che è rimasta purtroppo largamente inapplicata nelle nostre amministrazioni pubbliche, fino al limite del reato di omissione d’atti d’ufficio, per il quale l’articolo 328 del Codice Penale, al secondo comma, prevede anche la fattispecie della ritardata risposta al cittadino. Purtroppo, laddove la politica non riesce ad imporre la legge, è evidente che la magistratura interverrà, ma ciò costituirebbe una sconfitta per la politica, che anche in questo frangente ritengo che abbia il dovere di riprendere il proprio primato. Se facciamo funzionare meglio tutti la macchina burocratica, certamente l’Abruzzo funzionerà meglio e saremo capaci di attrarre nuovi investimenti poiché, unitamente agli indubitabili asset che la nostra regione ha e che la rendono più che attrattiva, chi verrà ad investire saprà di poter contare su una burocrazia efficiente e che è dalla parte del cittadino”.