Chieti. “State andando avanti… ma sapete dove?”. Così Renato Di Salvatore, consigliere comunale del Pd di Chieti, risponde alla polemica sollevata dal consigliere Emiliano Vitale nei giorni scorsi.
Secondo Di Salvatore, infatti, il consigliere avrebbe più volte fatto cenno ai risultati del programma di governo del sindaco teatino, Umberto Di Primio, senza però specificare di più in merito. “Saprebbe indicarcene qualcuno?” chiede, dunque, ironico al suo oppositore politico. “Sulla cultura dimostra di non sapere nemmeno cosa ha approvato come consigliere comunale, poiché è stata la maggioranza a cui appartiene a riesumare la nuova deputazione teatrale del Teatro Marrucino, con il relativo cda, presidente e direttore artistico. Il Pd era con chiarezza per la Fondazione”.
Per quanto, invece, riguarda gli incarichi del consiglio d’amministrazione, Di Salvatore sostiene che sia stato proprio il centrodestra “a riempirlo dei figli dei consigliere comunali e dei portatori d’acqua appagando le abnormi promesse elettorali. È stato il senatore Di Stefano ad assicurare l’imminente arrivo di fondi nazionali e regionali per il Teatro, oggi non ancora pervenuti. Cosa fa Di Stefano come delegato alla cultura? Dopo le ultime vicende è opportuno che egli mantenga tale delega?”.
Tocca anche l’argomento urbanistica, Di Salvatore, sottolineando il fatto che Vitale, nella sua opinione, continui ad alludere a presenti favori regalati dagli amministratori di centrosinistra. “Dopo due anni di indagini della Procura su esposti anche di Di Primio non è emerso nulla di illegale” tuona in proposito “e credo che oggi Vitale farebbe bene a mantenere un silenzio tombale, perché in questo momento il suo partito sta riflettendo su evidenti difficoltà nei rapporti con la giustizia e con la corretta amministrazione della cosa pubblica. Ammesso che il centrosinistra abbia commesso errori, questi non possono essere l’argomento per legittimare il nulla. Oggi il Comune di Chieti non ha un assessore all’urbanistica e nessuna politica di sviluppo per il territorio. La smetta di rivolgere accuse al Pd, che nonostante i suoi problemi esiste ancora. Il Pdl, dopo lo strappo di Fini, mi pare non ci sia più”.