Chieti. “E’ morto “Un Italiano”. L’Italia perde un protagonista di un cinquantennio di storia politica, anti conformista, mai omologato alla banalità o al politically correct”. Questo il primo commento del consigliere comunale Emilano Vitale alla notizia della scomparsa del presidente Francesco Cossiga.
“Democristiano doc con uno sguardo politico sicuramente a sinistra come lui ha anche dichiarato, è riuscito sempre ad attirare l’attenzione della gente e la mia, di destra, sul suo modo di leggere la politica tanto da essere preso per “pazzo”, perché ha avuto il coraggio di criticare in maniera trasversale dalla sinistra alla destra passando anche per il centro, mettendo in discussione fin’anche la sua stessa persona così dando sprazzi di autentiche verità. Una persona scomoda per alcuni politici, ma un politico vero per molta gente, anche per chi politicamente non la pensava come lui. In mezzo secolo di storia politica è stato spesso lungimirante e non ha sofferto di quella miopia politica, guardando al futuro con i piedi ben saldi al presente”.
Per questi motivi, Vitale propone al Comune di Chieti, che proprio in questi giorni si sta apprestando ad integrare la toponomastica cittadina, a pensare alla possibilità di richiedere una deroga alla normativa che vuole le intestazioni di vie e piazze a personaggi avvenire solo dopo 10 anni dalla loro scomparsa, per ricordare, per sempre, un personaggio come Francesco Cossiga.
Il commento alla proposta del coordinatore Giovani Italia dei Valori di Chieti, Giampiero Riccardo e del presidente dell’Associazione “Chieti Resiste – Onlus”, Luca De Stefanis. “ Apprendiamo da alcuni organi di informazione della proposta avanzata da un consigliere di maggioranza del comune di Chieti di chiedere una deroga alla normativa che prevede che le intestazioni di vie e piazze a personaggi avvengano solo dopo 10 anni dalla loro scomparsa al fine di intestare una via della nostra città al Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Noi non intendiamo entrare nella legittimità della richiesta, chiaramente discutibile, ma rivendichiamo il diritto alla difesa della memoria storica del nostro paese. Esprimiamo, per umana solidarietà, il nostro cordoglio per la scomparsa di Francesco Cossiga, che è stato senza alcun dubbio uno dei protagonisti della scena politica italiana negli ultimi 30 anni. Tuttavia troppe zone d’ombra hanno accompagnato la vita e l’azione di quest’uomo. Ricordiamo, ad esempio, il rapimento e l’omicidio dell’on. Aldo Moro, che costrinsero l’allora giovane ministro degli Interni Cossiga alle dimissioni. Suscitò grandi polemiche ancora il suo operato da Ministro dell’Interno, nella gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni in cui perse la vita la studentessa Giorgiana Masi. Pensiamo ai suoi rapporti con “Gladio”, un’organizzazione clandestina stay-behind che influenzava la normale vita democratica dei paesi coinvolti nella guerra fredda. Quest’ultimo scandalo di fatto spinse il parlamento a voler intraprendere la procedura d’impeachment per l’allora Presidente della Repubblica, che fu costretto a dimettersi a due mesi dalla scadenza naturale del mandato. Ci lascia attoniti questa proposta estemporanea ed improvvida in quanto dei veri servitori dello stato come Falcone e Borsellino che sono morti per servire la patria, uccisi con la complicità di pezzi deviati dello Stato, dopo che allo Stato avevano già sacrificato tutto, non sono per nulla presenti nella topomastica teatina nè nessuno ha mai proposto di dedicargli nemmeno un vicolo pubblicamente. Al contrario registriamo con rammarico e sdegno che c’è chi si adopera per onorare finanche con l’intitolazione di una via o di una strada chi ha probabilmente segretato con la sua opera politica la verità su molte “stragi di stato” ed su altri misteri della nostra tormentata repubblica”.