Rapino. Il sindaco uscente di Rapino Rocco Cocciaglia (2009-2014), oggi a capo dell’opposizione in consiglio comunale, denuncia pubblicamente un progetto tendente a chiudere gli impianti della Maielletta, cuore del bacino sciistico più rinomato del Chietino e uno dei più prestigiosi d’Abruzzo.
“Cosa aspettarsi da una compagine che si è candidata per distruggere tutto quanto realizzato da chi l’ha preceduto? – dice Cocciaglia – Anche dalle nostre parti opera una Isis, scalcinata ma aggressiva! Il livello di irresponsabilità raggiunge il massimo (al limite del trattamento) con la minacciata risoluzione del contratto di affitto con la società Mammarosa funivie – che dal 2013 ha un nuovo Cda – solo perché vi è stato un ritardato pagamento dell’affitto, poi prontamente saldato al ricevimento della lettera di sollecito. Ricordo che il sottoscritto, firmatario del contratto in qualità di Sindaco, per eccesso di zelo e proprio per evitare denunce, che puntualmente ci sono state con procedimenti ancora pendenti, volle inserire nel contratto clausole stringenti, come il pagamento dell’affitto in unica soluzione a gennaio di ogni anno. Contratto che oggi, alla luce della situazione economica finanziaria del nostro Paese, dove nessuno paga nessuno a partire dagli Enti pubblici, per onestà intellettuale non avrei esitazioni a definire capestro per il privato. Eppure mi chiedo come sia possibile, soprattutto da parte di chi deve per mandato tutelare gli interessi di tutti, avviare contenziosi, creare difficoltà come se non bastassero quelle normali di ogni giorno per tutti. Chiedo e mi chiedo, a cosa è finalizzata l’iniziativa di Micucci in questa vicenda? Qualcuno riesce a dare una risposta razionale e con un minimo di logica? Parla di contratto di 40 anni che ha escluso il Comune dalla gestione della montagna. Falso, come al solito: il contratto redatto nel pieno rispetto della legge regionale, è legato alla durata tecnica del tipo d’impianto realizzato, ed in questo caso la durata è di 30 anni. Comune escluso dalla gestione della montagna? Forse, vista la sua recente esperienza di manager alla Fira ed imprenditore nel settore delle forniture agli Enti, vuole lui stesso scalare la società, ed occuparsi di gestione in perfetto conflitto d’interessi come già gli succede da tempo (datore e prenditore). Il Comune di Rapino incassa dai fitti di quei terreni oltre 60.000 euro l’anno – tra Mammarosa e Pascipascolo, pari quasi allo stesso gettito della TASI, pari alla metà dell’IMU ed al doppio dell’addizionale Irpef: Come si fa a dire che l’abbiamo regalato? Dal 2010 il Comune ha riscosso da Mammarosa funivie circa 540.000 euro (tra arretrati e affitto). A prescindere dagli istinti distruttivi dell’amministrazione, mi si spieghi come si possa essere talmente miopi e irresponsabili da volere praticamente la morte definitiva del comprensorio sciistico Maielletta, con un’azione scellerata le cui conseguenze ricadrebbero non solo sul bilancio del Comune, ma anche su tutti gli operatori economici del territorio, senza parlare della perdita dei posti di lavoro che tra stagionali e fissi sono una quarantina di persone. A oggi la giunta Micucci, che ripeto, aveva nel suo programma amministrativo la cancellazione di tutto quanto fatto dall’ Amministrazione Cocciaglia, dopo un anno ha già raggiunto il 70% dell’obiettivo: Di seguito l’elenco delle distruzioni: Impianti sciovie Maielletta we > revoca contratto trentennale; L’Unione dei comuni ” Maiella e Alta Val di Foro” > sciolta; Revoche di funzioni di responsabilità a dipendenti non allineati senza costi per il Comune, > attribuzione ad altro dipendente al costo di 11.000 euro l’anno; Riqualificazione Parco della Rimembranza – Progetto vincitrice di concorso di idee internazionale; finanziato, approvato e appaltato > cancellato perché disturbava un suo grande elettore; Progetto di realizzazione di Centro informativo turistico, finanziato ed approvato > annullato e spostato in altrove; Circolo degli anziani con sede in locale comunale > cacciati. Mentre sono in lista di attesa: la revoca del famoso concorso interno di Vigile Urbano; la demolizione del sagrato della Madonna di Carpineto. Attendiamo fiduciosi”.
“Spero – conclude l’ex sindaco – che abbia ben valutato, ma ho seri dubbi, il Sindaco di Rapino , i rischi e le conseguenze economiche/risarcitorie delle azioni legali che minaccia di intraprendere, per il Comune di Rapino in primis (ci sono ancora pendenti a carico del comune oltre 80.000 euro di spese legali per cause avviate dal Micucci e vinte dall’ex giunta Cocciaglia) e per l’intero territorio pedemontano”.