Vasto. In occasione del presidio dei dipendenti del San Francesco a Vasto Marina, il portavoce M5S Gianluca Castaldi ha posto all’attenzione del Senato la spinosa questione degli stipendi non pagati dei lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus.
Questo è l’intervento di fine seduta del portavoce Gianluca Castaldi: “Mi faccio oggi portavoce di 300 lavoratori della fondazione ‘Padre Alberto Mileno Onlus’, una struttura che offre programmi di riabilitazione con sedi in Abruzzo e in Molise. L’onestà intellettuale mi esorta a dire chiaramente a questi lavoratori che il Movimento 5 Stelle, prima forza politica, costretta all’opposizione da leggi incostituzionali e da un Presidente della Repubblica schierato contro i propri cittadini, lotta qui dentro e in ogni sede per portare la loro voce e dare risalto al loro spinoso problema. Questi lavoratori attendono stipendi arretrati, e vi assicuro che per una persona normale anche un solo stipendio non pagato, in epoca renzusconiana è una vera e propria catastrofe. I miei occhi hanno visto nel presidio e hanno letto la frustrazione di lavoratori che come unica risposta ottengono il solito scaricabarile di responsabilità. Le ASL autorizzano i trattamenti, ma poi non pagano. All’appello mancano 11,5 milioni di euro, cinque dei quali dovuti dalla Regione Molise, Regione disastrata in ambito sanitario, come già documentato dai servizi di ‘Report’ in tv, grazie ad ex democristiani come Iorio, forzisti come Patriciello e Frattura (pardon, Frattura ora è nel PD); insomma, dagli stessi nomi e dagli stessi partiti di sempre. Fortunatamente in Abruzzo abbiamo sei cittadini eletti, che insieme ai due molisani tengono alta l’attenzione su questo problema, che potrebbe peggiorare a causa della compartecipazione alle spese sanitarie richiesta dalle Regioni ai Comuni con costi che inevitabilmente ricadrebbero sui cittadini.
“Mi auguro ed auguro ai lavoratori della fondazione – ha concluso Castaldi – che i politici e i funzionari locali smettano di fare i Renzi boys, perché le chiacchiere e le promesse renziane del tipo ‘salderemo i debiti delle PA’ non portano pane a casa. Siano essi responsabili e utilizzino in tutte le sedi opportune le proprie prerogative affinché 300 famiglie non restino abbandonate a loro stesse”.