Giustizia Sociale: ‘Fibra Ottica a Chieti, una delle priorità della prossima amministrazione’

Chieti. “L’amministrazione Comunale uscente lascerà un pesante fardello alla prossima che subentrerà che dovrà lavorare alacremente per recuperare, anche in materia di nuove tecnologie, un ritardo pesantissimo”.
Così recita una nota della Direzione di Giustizia Sociale, che prosegue: “E’ fin troppo evidente che, nell’era delle rivoluzioni digitali, cambiamenti importanti e sorde trasformazioni passano anche e soprattutto attraverso il progresso tecnologico. Una città sana dal punto di vista economico e sociale è oggi necessariamente anche una città moderna, connessa, in grado di rendere disponibili ai propri cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni servizi avanzati di connettività. Il tema, di grande attualità oggi, è quello della diffusione di connessioni ultrabroadband attraverso l’utilizzo della fibra ottica e che vede, tristemente, la nostra regione agli ultimi posti in Italia per numero di infrastrutture realizzate. A salvarla dall’essere fanalino di coda di una classifica, specchio della velocità dei tempi moderni, è solo la vicina Pescara, alla quale, accantonato un sempre sterile ed inappropriato campanilismo, va il merito di aver connesso l’intera area cittadina con una rete di fibra ottica di ultima generazione, prestando particolare attenzione all’impatto ambientale, pressoché nullo e con una spesa assolutamente realizzabile considerando gli accordi presi con tre dei maggiori colossi delle telecomunicazioni internazionali. Individuate le enormi potenzialità ed il numero crescente di servizi ed applicazioni che una connessione ad alta velocità può offrire, bisogna riconoscere alla precedente Amministrazione comunale di Pescara, di essere stata lungimirante e di aver dettato il passo verso una rivoluzione pienamente possibile anche nelle altre realtà abruzzesi, così come nella nostra Chieti. L’Aquila ad esempio si sta già attrezzando per recuperare il tempo perduto avendo già dato inizio ai lavori dei nuovi sottoservizi per cablare l’intero centro storico ma anche i piccoli comuni di San Valentino, Roccamorice, Abbateggio e Scafa si sono adoperati per mettere a disposizione dei propri cittadini i benefici della fibra ottica. Dall’Amministrazione Comunale di Chieti, invece, solo silenzio, come se la cosa fosse irrilevante ai fini dello sviluppo, soprattutto economico, della città. Innegabili, invece, da sottolineare e prendere in considerazione, i vantaggi in termini di sicurezza e monitoraggio del territorio, di sostegno a favore della infomobilità, ovvero di tecnologie a supporto della mobilità e degli spostamenti di persone e merci, o per servivi di telerilevamento ambientale, a protezione, quindi, delle risorse naturali del territorio. Di non minore rilevanza sono i benefici per i singoli cittadini, per le imprese e le amministrazioni pubbliche in un’ottica di miglioramento continuo dei sevizi e delle prestazioni offerte. Il Governo Renzi ha stanziato finanziamenti per 6 milioni di euro per lo sviluppo della rete Internet di nuova generazione, con obiettivi crescenti fino al 2020. L’innovazione tecnologica e la diffusione della banda ultra larga devono essere, anche per la nostra amministrazione comunale, una scommessa da vincere, ripresentando un progetto da troppo tempo dimenticato. Si può e si deve pensare ad una Chieti viva, fucina di nuove idee e di startup che possano arrivare a connettersi tra loro anche grazie e soprattutto ad opere di connessione mirate e all’attenzione che ad esse andrà a riservare la nuova compagine amministrativa”.

“Ebbene – conclude la nota – nonostante il mondo continui a muoversi sempre più nella direzione dell’interconnessione digitale globale, purtroppo a oggi a Chieti non solo non si è stati capaci di intercettare finanziamenti per la rete veloce, non solo si è stati superati da altri comuni più piccoli anche per quanto riguarda la stesura della fibra ottica, ma l’Amministrazione uscente non è stata nemmeno capace di offrire ai cittadini servizi di wifi gratuito. Ed è tutto dire!”.

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