“Visto l’enorme incremento dell’uso della bicicletta nella nostra città, ci chiediamo se prima di lanciare questa proposta ne sia stato studiato l’impatto sul numero di posteggi, dato che non tutti gli stabilimenti hanno i medesimi spazi a disposizione all’interno delle loro concessioni e la rimozione delle rastrelliere dal lungomare rischia di avere come unico effetto la riduzione del numero di posteggi a disposizione”, affermano i consiglieri comunali del Partito democratico Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo.
“Diventa anche difficile capire per quale ragione il parcheggio della bicicletta dovrebbe essere delegato agli stabilimenti: una cosa – dicono i consiglieri d’opposizione – è invitare questi ultimi ad offrire anche al loro interno spazi ulteriori, un’altra cosa è rinunciare completamente a parcheggi pubblici per le biciclette. Non condividiamo la proposta del sindaco anche perché la ovvia riduzione di posteggi spingerebbe le persone a legare la bicicletta ovunque, con un effetto degradante per la città che nessuno vuole. Ci aspettavano eventualmente una proposta per riorganizzare gli spazi, uniformarne lo stile, valutarne ad esempio il potenziamento sul lato monti del lungomare: limitarsi a rimuoverle dalla vista di chi passeggia, in pieno giorno nei mesi estivi, sul lungomare non è una soluzione”.
Dalla maggioranza, invece, arrivano le controproposte: “Trasformiamo le rastrelliere portabici in elemento di arredo capaci di arricchire l’estetica della passeggiata sulla riviera di Pescara o, in alternativa, spostiamole sul marciapiede lato monte del lungomare, in modo da garantire comunque un servizio ai cittadini, ma senza arrecare un disagio visivo a chi vuole fare due passi sul litorale”, ha avanzato durante la Commissione Attività produttive il Presidente della Fabrizio Rapposelli, nel corso di una seduta con il Presidente di Confcommercio Riccardo Padovano, Carmine Salce per la Cna e Mario Troisi per la Confesercenti.
“Due ipotesi che sicuramente sono più immediatamente percorribili e condivisibili, anziché semplicemente togliere quei portabici, di fatto privando di un servizio, ossia di un’area per la sosta del mezzo a due ruote, il cittadino che specie d’estate ama spostarsi sulle due ruote. Né è tempestivamente praticabile imporre a tutti i balneatori di attrezzare spazi per le bici all’interno delle aree della propria concessione, semplicemente perché non tutti dispongono di spazi adeguati. A questo punto attendiamo la decisione finale dell’amministrazione, al fine di riconvocare le organizzazioni di categoria e gli stessi balneatori”, aggiunge Rapposelli.