Pescara. “Finisce qui la mia esperienza amministrativa, ma mai sarò un cittadino indifferente. Ci sono tante persone che si candidano: spero che non si incorra nel vizio molto diffuso delle amnesie. Mi viene in mente la parola resilienza: noi siamo stati un’amministrazione resiliente”.
Così il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, nel corso di una conferenza stampa organizzata per illustrare il bilancio del suo mandato che, per cinque anni, lo ha visto al governo della città. Il sindaco, affiancato dalla Giunta comunale e da esponenti della maggioranza, alla presenza dei consiglieri regionali Giovanni Legnini e Antonio Blasioli, vicesindaco del capoluogo adriatico fino alle elezioni regionali dello scorso 10 febbraio, ha illustrato numeri, obiettivi e risultati delle attività portate avanti in questi cinque anni. “L’eredità e nei fatti”, firmato Marco Alessandrini, si legge nel materiale preparato per sintetizzare il bilancio delle attività portate avanti durante il mandato.
Dal riequilibrio dei conti dell’ente, alle infrastrutture, con il valore delle opere strategiche pari a 200 milioni di euro. Ha citato, tra l’altro, il Ponte Flaiano, il porto, le riviere Nord e Sud, l’aeroporto, il parco centrale, l’ex Ferrhotel. “La giornata più bella, per me – ha detto – è stata quella dell’inaugurazione del ponte Flaiano: è un simbolo della Pescara che amo, la città dei ponti e non dei muri, la città delle relazioni, la città che guarda all’altro non come un pericolo, ma come una ricchezza”.
Poi spazio alla riqualificazione delle periferie, con i 18 milioni di euro previsti dal Bando di Riqualificazione delle Periferie voluto dai Governi Renzi e Gentiloni, che movimentano circa 58 milioni di euro di fondi tra pubblici e privati. Iniziative, ha detto il sindaco, “che rendono possibile una rinascita strutturale, sociale e culturale del tutto nuova nella storia cittadina. I progetti sono 26 e i lavori sono già partiti”.
Ci sono poi le azioni strategiche in materia di sociale, il cui valore è stimato in 42 milioni di euro. Il sindaco ha citato, tra l’altro, il Piano sociale, le Unità di strada, il Piano Freddo, il Centro servizi famiglie, la Carta dei servizi, senza tralasciare il Mercato etnico ed il registro delle unioni civili. Poi la cultura e gli eventi, con azioni per un valore complessivo di 5 milioni di euro. “Pescara, città contemporanea, vivace e di tendenza: oggi lo è”, ha detto, ricordando la classifica del Sole 24 Ore che pone il capoluogo adriatico nella top ten delle città italiane per offerta culturale”. Sul fronte sicurezza – progetti strategici per un valore di due milioni di euro – Alessandrini ha ricordato l’istituzione del Giona (Gruppo Intervento Operativo Nucleo Antidegrado) della Polizia municipale, premiato dall’Anci, ed ha ricordato che “chi verrà dopo di noi avrà a disposizione un sistema di videosorveglianza moderno e funzionale, con 262 occhi elettronici sulla città”.
Ci sono poi gli interventi in ambito di europeo, con risorse, formazione e progettazione (valore della progettualità stimato in 10 milioni di euro) e quelli in ambito economico e produttivo, come il centro commerciale naturale, la Zona franca urbana e il Flag (valore 9 milioni di euro). Sulla mancata ricandidatura, il primo cittadino ha detto di “non voler tornare su questo argomento che non ho molto capito. Io – ha sottolineato – sono contento di quello che ho fatto. Non intendo gufare e non ho mai pensato di fare una mia lista. Ho lavorato sempre con l’interesse pubblico come stella polare. Va bene così. Per me questo è un servizio, non è la vita”.