I consiglieri comunali di centrosinistra si scagliano contro la nascita di una nuova sede dell’ateneo Chieti-Pescara nelle aree dell’ex mercato ortofrutticolo a ridosso del porto turistico.
“Crediamo che questa sia un’ara che debba essere destinata ad una vocazione turistica, come cerniera fra le due riviere”, afferma Marinella Sclocco, consigliere comunale della lista Sclocco Sindaco, mentre il consigliere Pd e presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Piero Giampietro, sostiene che “la proposta per la cessione dell’ex Cofa all’università non specifica l’impatto e la vocazione, né dice se si tratta di nuove facoltà o di una sostituzione del polo di viale Pindaro, recentemente potenziato. Non sappiamo quale sia il livello di approfondimento del confronto con gli organi istituzionali dell’Ateneo e della Camera di commercio, indicati come soggetti attori di questa partita, e su quali basi si stia ragionando con loro. La città è all’oscuro di questo percorso, ma nel Documento Unico di Programmazione proposto dal centrodestra in Comune, è scritto che entro l’anno si firmerà il protocollo”.
Oggi in Consiglio la discussione delle varie proposte. “Noi non voteremo nulla a scatola chiusa e senza un dibattito”, aggiunge il consigliere Pd ed ex assessore al Commercio Giacomo Cuzzi “Non consentiremo altro cemento lungo la riviera. L’ex Cofa per noi sarebbe importante come veicolo turistico ma deve essere progettata questa vocazione in un contesto ampio”.
La questione raccoglie anche lo sdegno di numerose associazioni – tra le altre, Ginestra, Arci, Volt, Articolo Uno – che in una nota affermano: “Cemento ed asocialità sono i punti cardine di questo documento: una nuova sede dell’Università nell’area dell’ExCofa, lo sfratto de Lo sPaz e nessuna visione per le aree periferiche o per il turismo, la cultura ed il lavoro. Siamo contro questo modello di città, vogliamo una Pescara verde e attenta alle esigenze di tutte e tutti”.