Pescara. “Fermare ogni decisione in merito alla modifica della composizione del CdA di Ambiente in attesa di poter condividerne i contenuti anche con Montesilvano e Spoltore, in ottica Nuova Pescara, e predisporre un tavolo di confronto per definire un nuovo Comitato di Controllo Analogo che sia davvero garante degli interessi pubblici”.
Queste le proposte che il Movimento 5 Stelle ha avanzato ieri mattina in aula, attraverso gli oltre 100 emendamenti presentati dalle forze di opposizione, per cercare di riequilibrare una modifica che, secondo i pentastellati, “rischia di svuotare Ambiente SpA di gran parte dei Comuni soci e trasformare di fatto un’azienda pubblica in una Masci SpA”.
“E’ impensabile che, a pochi mesi dalla nascita del Comune di Nuova Pescara, il centrodestra targato Masci voglia acquisire di forza il controllo di Ambiente SpA – commentano i consiglieri Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – senza alcuna condivisione con i Comuni di Montesilvano e Spoltore, né alcun confronto su quella che dovrebbe essere la conformazione del nuovo CdA di Ambiente, nata come società pluripartecipata con l’obiettivo di includere ed accogliere quanti più Comuni possibili per ampliare il bacino di utenze, e che di fatto, con queste modifiche rischia invece di imporre un monopolio che provocherà l’uscita di tanti piccoli Comuni, tagliati fuori da ogni decisione strategica e ogni possibilità di controllo sulla gestione dell’azienda”.
Il riferimento è all’altro tema oggetto delle contestazioni, cioè l’abolizione del Comitato di Controllo Analogo e la sua sostituzione con un organo formato solo da alcuni sindaci: “Un cortocircuito amministrativo – proseguono i consiglieri Alessandrini, Sola e Di Renzo – in cui, da una parte, i Sindaci avrebbero il compito di verificare e controllare l’opportunità delle scelte e, dall’altra, gli stessi Sindaci dovrebbero poi approvarle, facendo sì che controllati e controllori divengano due facce della stessa medaglia. Una scelta che calpesta ogni più ovvio principio di rappresentatività e trasparenza, aggravata dal fatto che a questo nuovo Comitato di Controllo avrebbero diritto a partecipare solo i Sindaci dei dieci Comuni più popolosi, relegando gli altri alla possibilità di esprimere un loro parere solo in forma scritta o delegando obbligatoriamente uno dei dieci Sindaci ‘big’ “.
“Se è vero che le nuove linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione indicano i Sindaci come i rappresentanti legali a cui demandare il Controllo Analogo – proseguono i consiglieri M5S – indicano anche come questo debba essere fatto attraverso la più ampia condivisione tra tutti i soci, garantendo ad ognuno una propria rappresentanza. Così facendo nessun Comune avrà più motivo di restare in un circuito in cui gli è preclusa ogni possibilità sia decisionale che di controllo, trasformando di fatto un’azienda nata per garantire a tutto il territorio pescarese un servizio di gestione rifiuti efficiente, nell’ennesimo feudo di incarichi e poltrone da distribuire tra i vassalli del centrodestra pescarese”.