Pescara. Una serie di emendamenti presentati dall’associazione Nuova Pescara, presieduta da Marco Camplone, alla Commissione del Consiglio regionale, riunitasi per definire l’iter d’istituzione del nuovo Comune, che comprende le città di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Una fusione amministrativa dei tre Comuni in un’unica realtà, frutto del referendum popolare che nel 2014 aveva decretato la vittoria del ‘si’, con il 64% dei voti favorevoli alla nascita della Nuova Pescara.
“A distanza di quattro anni dal referendum siamo di fronte a un grande nulla, che offende il voto dei cittadini e mortifica la democrazia”, afferma Camplone. “Il Progetto di legge per l’istituzione della Nuova Città, che verrà presentato in Commissione lunedì, presenta più di un artificio, peraltro grossolano, con un unico obiettivo: non fare o, comunque, differire”.
“La data del 2022 indicata dal governo regionale e quella del 2024 suggerita dal centrodestra sono solo l’ennesimo tentativo per spostare l’asticella più avanti, con l’obiettivo di arrivare alla sostanziale invalidazione del referendum, con grave sfregio alla volontà popolare”.
“L’associazione Nuova Pescara, espressione del mondo produttivo e delle comunità locali in tutte le sfaccettature, ha elaborato e presentato al presidente della Commissione una serie di emendamenti”.
“Il primo riguarda la data dell’istituzione della Nuova Pescara: 1 gennaio 2021 al posto del 1 gennaio 2022, indicato dal Testo del Progetto di legge e del 1 gennaio 2024, suggerito da una parte dell’opposizione”.
“Nell’articolo 3 del Progetto di legge indichiamo questo passaggio: entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, su convocazione del presidente della Regione, è costituita l’Assemblea costitutiva per la fusione. Per la nostra associazione, in seno all’Assemblea costitutiva, va istituito un Ufficio di presidenza composto dai Presidenti delle assemblee dei Consigli comunali dei tre Comuni coinvolti nella fusione, con il compito di far rispettare, per ogni adempimento, le fasi reali della fusione”.
“All’articolo 4, indichiamo 18 mesi al posto dei due anni proposti dalla maggioranza, il tempo per attivare le forme di collaborazione e cooperazione nei vari settori di intervento. Ad esempio, il ciclo dei rifiuti, i servizi scolastici, la promozione turistica e il ciclo idrico”.
“Contestiamo apertamente la dilatazione dei tempi contenuta nel Progetto di legge e chiediamo, nell’ambito dell’Articolo 5, che si accorci da 2 anni a 18 mesi il periodo a disposizione dell’Assemblea costitutiva per presentare, ai consigli comunali coinvolti, la proposta di Statuto, la cui approvazione dovrà avvenire entro e non oltre il termine di 60 giorni”.
“Nel Progetto di legge abbiamo riscontrato una serie di passaggi inutili: all’articolo 7, tanto per fare un esempio concreto, chiediamo la sostituzione della ‘relazione conclusiva di fattibilità’ con ‘relazione conclusiva sulle specifiche misure, predisposte per favorire il processo di fusione’; e sottolineiamo che il parere del presidente del consiglio regionale sulla relazione non potrà essere vincolante”.
“La nostra associazione, all’articolo 9, indica nel prefetto di Pescara pro tempore la figura del commissario ad acta a cui affidare il compito di provvedere a tutti gli adempimenti di legge. Per questo ruolo delicato e importantissimo è da preferire una figura istituzionale terza, a maggiore garanzia di tutti, al posto di una prettamente politica”.
“L’associazione Nuova Pescara lancia un appello ai rappresentanti di tutti i partiti: per una volta, si lavori di concerto per costruire il futuro e non per salvaguardare i privilegi del passato”.