Continuano a preoccupare le condizioni contrattuali dell’aeroporto d’Abruzzo che, oltre a quello per Torino, sembra essere destinato a perdere altri voli durante una stagione invernale non più così lontana.
A lanciare l’allarme è il parlamentare del PD Luciano D’Alfonso, che ha voluto commentare le notizie relative al probabile stop del volo per Torino da parte di Ryanair, che segue a sua volta la cancellazione della tratta con Milano Linate da parte di Ita Airways.
Con una potenziale emorragia di voli all’orizzonte, è possibile che lo scalo abruzzese possa perdere gradualmente la propria forza e il proprio appeal, rischiando di diventare molto meno affollato e frequentato e, di conseguenza, danneggiando l’economia locale.
Lecito dunque chiedersi quale sia il futuro per l’aeroporto d’Abruzzo e se effettivamente i segnali d’allarme che sono stati manifestati in queste settimane troveranno o meno conferma in un autunno che – sotto questo profilo – si preannuncia molto caldo.
L’avviso di Ryanair
Per il momento, sul sito internet della compagnia low cost irlandese campeggia l’avviso che è possibile prenotare i voli solamente fino al 5 novembre: superata questa soglia in calendario, non sembrano esserci altre date disponibili, con la conseguenza di lasciar intendere indirettamente che il volo Pescara – Torino cesserà di essere esercitato fino a quella data.
A confermarlo è poi un intervento del parlamentare D’Alfonso, che sottolinea come questo stop ai voli si aggiunga anche al fermo stagionale di altri nove collegamenti operati sempre da Ryanair:
- Alghero, disponibile fino al 30 settembre 2023
- Barcellona, disponibile fino al 25 ottobre 2023
- Cracovia, disponibile fino al 27 ottobre 2023
- Dusseldorf, disponibile fino al 28 ottobre 2023
- Malta, disponibile fino al 27 ottobre 2023
- Memmingen, disponibile fino al 28 ottobre 2023
- Praga, disponibile fino al 28 ottobre 2023
- Trapani, disponibile fino al 27 ottobre 2023
- Varsavia, disponibile fino al 28 ottobre 2023.
Naturalmente, non è detto che questi voli non possano essere prorogati o riattivati. Tuttavia, per il momento di certo non c’è niente e, proprio per questo motivo, il parlamentare sottolinea come vi sia il concreto rischio che lo scalo possa essere sottoutilizzato almeno fino al prossimo mese di aprile, quando probabilmente si riaccenderà l’interesse per servire meglio il territorio della regione, complice l’arrivo della bella stagione.
Insomma, il pericolo è che l’aeroporto per sei mesi all’anno possa funzionare a mezzo servizio, con ciò che ne deriva circa la privazione di un servizio utile a tutte la collettività.
Intanto, conclude il deputato dem, perdura la mancanza del direttore generale, assente da oltre 13 mesi dallo scalo.
