Caramanico Terme. E’ andata deserta anche la seconda asta pubblica per l’aggiudicazione delle Terme di Caramanico.
E sulla “grave e perdurante situazione di stallo che riguarda le terme di Caramanico, chiuse ormai da anni a causa del fallimento dell’ex concessionaria con ingenti ripercussioni sulla vocazione turistica del territorio”, stamani hanno tenuto una conferenza stampa i consiglieri regionali Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, affiancati dai consiglieri comunali Luca La Selva e Rita Silvaggi e dell’ex sindaco di Caramanico Mario Mazzocca, per “ribadire per l’ennesima volta l’inerzia di Giunta Regionale e Comune di Caramanico, che si sono dimostrati finora incapaci di garantire rapide e concrete soluzioni del problema.
Due gli aspetti sottolineati dagli esponenti del centrosinistra: “Il primo è che, dopo la prima asta andata deserta, anche nella seconda non sono pervenute offerte per i due lotti in cui sono stati divisi i beni oggetti del fallimento”. Quindi viene rilanciata la proposta che il Partito Democratico ha avanzato mesi fa sia in Consiglio Regionale che Comunale “ovvero la possibilità che la Regione Abruzzo partecipi alla prossima gara, specie in previsione di un ulteriore ribasso d’asta. L’acquisizione quantomeno del primo lotto consentirebbe infatti di riunire in un unico soggetto la titolarità di acqua e beni immobili e quindi, di conseguenza, esperire un’unica gara. Soluzione che incontrovertibilmente garantirebbe il rientro dall’esborso economico e scongiurerebbe in futuro che un nuovo fallimento possa compromettere l’economia dell’intero comprensorio della Maiella”.
Il secondo aspetto riguarda invece il “desaparecido bando per la concessione delle acque termali. A seguito delle nostre denunce circa i ritardi sull’affidamento delle analisi sulla qualità delle acque sulfuree – affermano Blasioli e Paolucci -, il Presidente Marsilio, lo scorso 23 gennaio, si era recato a Caramanico annunciando la prossima pubblicazione dell’avviso pubblico per lo sfruttamento della risorsa idrica. Peccato che, quando siamo ormai giunti a maggio, di quel bando non ci sia ancora traccia. A ciò si aggiungono i rifiuti del Consiglio Regionale di valutare gli emendamenti del Partito Democratico finalizzati a ristorare le attività ricettive e ristorative per il calo di fatturato dovuto alla chiusura delle terme, e la triste vicenda del primo lotto della piscina termale, i cui lavori non sono mai partiti”.
Alla conferenza stampa hanno presenziato anche i rappresentanti dell’Associazione Albergatori di Caramanico, i quali hanno confermato la profonda crisi accusata dal settore sollecitando risposte concrete.
“Quanti altri bocconi amari devono ingoiare Caramanico Terme e il comprensorio della Maiella? Di fronte ad un simile abbandono istituzionale, da parte di chi in campagna elettorale prometteva soluzioni durature per il complesso termale, occorre alzare la voce”, concludono i Dem, che annunciano la partecipazione al prossimo Consiglio regionale della cittadinanza di Caramanico.