Resa nei conti all’interno del Pd, dopo il pessimo risultato elettorale. Cuperlo: “Renzi ambiguo, subito la parola agli iscritti”.
“E’ ovvio che io lasci la guida del Pd”, con queste parole Matteo Renzi ha annunciano le sue dimissioni da segretario del Pd, ma il passo indietro del segretario non sarà immediato e arriverà solo dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, per il quale sono previsti tempi lunghi.
Una posizione che non soddisfa parte dello stato maggiore dell’ormai ex partito di maggioranza relativa. Il primo a manifestare apertamente il proprio dissenso è il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, che ha dichiarato: “La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo”.
Della stessa opinione anche l’esponente della minoranza interna, Gianni Cuperlo, che chiede di dare subito la parola agli iscritti, mentre la ministra per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, sottolinea come annunciare le dimissioni e al tempo stesso posticiparle sia “in contrasto con il senso di responsabilità, lealtà e chiarezza dovuti a partito, militanti, elettori”.
Critiche rispedite al mittente dai fedelissimi di Matteo Renzi, con Anna Ascani che accusa Zanda di “volere inciuci o candidarsi segretario”, mentre il coordinatore del partito, Lorenzo Guerini si limita a sottolineare: “le dimissioni di Renzi sono verissime…lunedì prossimo faremo la Direzione nazionale e quello sarà il luogo e il momento per aprire una riflessione seria e responsabile sui risultati”.