Cepagatti. Il presidente del consiglio comunale di Cepagatti, Angelo Faieta, ha avviato il procedimento per la dichiarazione di decadenza nei confronti del consigliere del Movimento 5 Stelle Daniele Fiucci.
Al centro della questione ci sono le assenze di Fiucci in occasione di tre sedute dell’assise civica, ma il pentastellato, nelle sue osservazioni relative all’avvio della procedura, respinge al mittente ogni accusa e parla di “una grave violazione e limitazione dell’esercizio del ‘munus publicum’ riconosciuto dal popolo sovrano”.
Le sedute in questione sono quelle del 6 novembre, del 29 novembre e dell’11 dicembre 2018.
“In relazione al consiglio del 6 novembre – afferma il consigliere – la partecipazione mi è stata preclusa per motivi di lavoro in quanto mi è stato negato il permesso richiesto. Nella seduta della conferenza dei capigruppo del 30 ottobre il sottoscritto avvisava verbalmente i presenti in merito ai propri impegni lavorativi, chiedendo la posticipazione della seduta. Tale dichiarazione, in violazione dei propri obblighi, non è stata inserita nel verbale da parte del Presidente del Consiglio”.
“In relazione al consiglio comunale dell’11 dicembre – prosegue Fiucci – la mia assenza è dovuta ad un difetto di notifica della convocazione del predetto consiglio. La seduta, convocata d’urgenza, è stata notificata in un indirizzo diverso dalla mia personale residenza in violazione dell’art. 41 comma 1 del regolamento del Consiglio Comunale”.
“Un procedimento abnorme, il primo nella storia del Consiglio comunale di Cepagatti”, sostiene lo stesso Fiucci, “peraltro avviato senza i requisiti di legge, che ha l’apparenza di una misura punitiva e discriminatoria nei confronti dell’attività svolta all’opposizione dal Movimento 5 Stelle”.
Il grillino, candidato sindaco alle ultime elezioni comunali, ha quindi inviato un documento al sindaco, Gino Cantò, al segretario generale vicario del Comune, al presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri comunali e, per conoscenza, al Prefetto di Pescara , per ripercorre in modo dettagliato le tappe dell’accaduto e ricorda che “sin dalla prima seduta di insediamento del Consiglio, il sottoscritto faceva presente al presidente del Consiglio e all’intera assise consiliare le proprie difficoltà organizzative atte a partecipare a tutti i consigli comunali a causa di impegni lavorativi presso un datore di lavoro privato e in ragione dell’inserimento in un sistema articolato su turni di lavoro”.
Secondo Fiucci “l’avvio del procedimento di decadenza dalla carica di consigliere comunale è illegittimo e del tutto privo di fondamento. Come se non bastasse – prosegue – il presidente del Consiglio comunale, nell’oggetto del documento che ha dato avvio alla procedura, ha citato l’articolo 42 dello Statuto comunale, quando, invece, l’articolo di riferimento è il 12, dimostrando la fretta e la superficialità con cui si è voluto procedere ad un provvedimento che ha tutto l’aspetto di una misura punitiva”.
Parlando di “espressa riserva di tutela giudiziaria in tutte le sedi penali, civili ed amministrative”, il consigliere comunale chiede al responsabile del procedimento “di archiviare il presente procedimento per illegittimità ed assenza dei requisiti di legge”, ai consiglieri comunali di “accogliere le giustificazioni presentate” e al Prefetto di Pescara, “in forza dell’autorità e dell’autorevolezza del ruolo rivestito, di richiamare il presidente del Consiglio comunale di Cepagatti ad esercitare i poteri relativi alla carica ricoperta in maniera equilibrata evitando spregiudicate azioni che ledono l’immagine del Consiglio stesso e dei consiglieri”.