Il sondaggista Renato Mannheimer in esclusiva ai nostri microfoni sulla vittoria di Bucci alle ultime regionali in Liguria. Ecco cosa ha detto
In Liguria si conferma il centrodestra. Al termine di un testa a testa tra Bucci e Orlando, l’ex sindaco di Genova è riuscita a spuntarla per una manciata di voti e succedere a Giovanni Toti. Il voto ha comunque date altre indicazioni interessanti come il Pd primo partito, il crollo del M5s e un calo di Fratelli d’Italia.
La nostra redazione ha contattato in esclusiva il sondaggista Renato Mannheimer per analizzare quanto successo in Liguria e capire anche i possibili effetti a livello nazionale.
Renato Mannheimer, partiamo forse dal risultato più eclatante delle elezioni in Liguria: ovvero Pd primo partito. A cosa dobbiamo un successo simile?
“Io non parlerei di un risultato sorprendente, ma sicuramente inaspettato. Il merito è della forte azione che hanno fatto sul territorio e anche al lavoro di questi mesi di un candidato come Orlando, che resta molto forte. Poi purtroppo per loro non sono riusciti a vincere perché ormai da tempo non c’è una coalizione compatta“.
A proposito di coalizione del centrosinistra poco compatta, il M5s ha avuto un crollo importante.
“Sì, assolutamente. Secondo me il calo del M5s è dovuto ai litigi interni che ormai vanno avanti da tempo. Ricordiamo anche con il passare degli anni i partiti che nascono sulla protesta perdono la loro forza e non durano molto. Questo sta succedendo ai pentastellati. Molti degli elettori sono passati all’astensionismo o addirittura a votare per il centrodestra“.
Il centrodestra forse ha ottenuto un risultato più basso delle aspettative. Quanto ha influito la vicenda Toti?
“Non penso che abbia avuto un ruolo sul risultato del centrodestra. Potrebbe, invece, aver pesato sull’affluenza, che è stata veramente molto bassa“.
A differenza del campo largo, possiamo dire che il centrodestra si è dimostrato comunque una coalizione unita? Si tratta di un fattore decisivo in elezioni così in bilico.
“Assolutamente sì. Il centrodestra continua ad essere compatto malgrado le divisioni interne. Nel momento delle elezioni riescono sempre a consolidare il proprio rapporto. A differenza della sinistra dove le divisioni vanno avanti ormai da tempo“.
Nel centrodestra FdI si conferma il primo partito, ma con una percentuale forse inferiore rispetto alle attese. Questo potrebbe avere un peso a livello nazionale oppure si tratta solo di una cosa locale?
“Io penso che si tratti di una questione locale. Sicuramente i dirigenti di Fratelli d’Italia analizzeranno nei dettagli questa situazione per capire il motivo del calo. Però non credo che ci siano dei risvolti a livello nazionale. È vero che c’è stata una piccola frenata, ma non da creare allarmi“.
Possiamo dire che in Liguria ancora una volta Renzi è stato decisivo?
“Da un certo punto di vista è un personaggio importante e il conflitto Renzi-Conte è stato uno degli elementi della sconfitta del centrosinistra”.