Area di risulta a Pescara: “Riqualificazione ferma da 49 mesi”

Pescara. “Sono trascorsi 49 mesi dal febbraio 2019 e le aree di risulta del Comune di Pescara, finanziate dalla Giunta D’Alfonso, non hanno fatto un centimetro avanti, se non la razionalizzazione di 16 milioni di euro ereditati dalla passata legislatura”.

E’ l’Onorevole Luciano D’Alfonso a “bacchettare” Regione e Comune di Pescara sul progetto di riqualificazione dell’area di risulta, interrogando: “A che punto siamo con la procedura? L’attivazione della bonifica non può assurgere al corrispettivo dei 1500 giorni di amministrazione passati, perché c’è la zavorra di un fallimento procedurale causato da un bando di gara allontanatore e supponente”.

“Pescara si può permettere di buttare al vento gli ultimi 11 mesi di legislatura regionale? Pescara si può permettere di giocare con qualche bando farlocco per individuare un progettista internazionale che non avrà modo di combinare nulla?”, chiede ancora l’ex sindaco e governatore della Regione.
“Se continuiamo a non utilizzarli, i soldi per le aree di risulta, ereditati dall’amministrazione regionale che ho guidato”, sottolinea D’Alfonso, “perderanno capacità realizzativa, e non soltanto per l’aumento del costo dei materiali”.
In quell’area vanno realizzati un grande parco di 80.000 metri quadri come giacimento per la nuova Pescara e per la nuova Regione, una straordinaria struttura culturale che ne aiuti l’attrattiva, la scorrevolezza della domanda di trasporti pensata per i prossimi cento anni: l’idea di un palazzo della Regione in quell’area sta impedendo anche il progetto delle aree di risulta in quella stessa porzione di città, il centrodestra di Regione e Comune, in coppia, non sa se lavorare alle aree di risulta o al Palazzo della Regione e tristemente non sta facendo né l’una né l’altra cosa”, conclude D’Alfonso.
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