Stralciate le norme oggetto dello scontro tra M5s e Lega. Confermata la sanatoria sui redditi occultati al fisco ma solo se inferiori al 30% di quanto dichiarato.
Dopo le tensioni degli sorsi giorni, M5s e Lega hanno raggiunto l’accordo sul decreto fiscale. Le discusse norme che prevedevano la possibilità di sanare i capitali nascosti all’estero, oltre alla non punibilità per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, sono state stralciate dal provvedimento.
Confermate invece le altre norme già previste dalla prima versione del decreto, come il condono parziale per coloro che in passato abbiano nascosto parte dei propri redditi al fisco. In particolare, il pregresso potrà essere sanato solo se inferiore al 30% di quanto già dichiarato e comunque fino ad un tetto massimo di 100.000 euro l’anno per cinque anni.
Restano anche la cancellazione delle mini-cartelle fino 1.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010 e le norme relative ai contenziosi in corso, che potranno essere chiusi pagando una percentuale del non dichiarato che andrà dal 20%, in caso di vittoria del contribuente in secondo grado, al 50% in caso di vittoria del contribuente in primo grado.
Soddisfatto per l’intesa raggiunta, il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato: ”Grazie a questo decreto nasce oggi uno Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti. È stato un pomeriggio di lavoro proficuo”.