Il M5S contro l’Ente Manifestazioni Pescaresi: conti poco trasparenti

Pescara. Documenti negati e assemblee abusive: il gruppo del M5S in seno al consiglio comunale non risparmia le accuse di mancata trasparenza nei confronti dellEnte Manifestazioni Pescaresi (Emp) e  punta il dito su alcuni progetti ed iniziative messe in campo dall’Emp.

“Circa un mese fa abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per saperne di piu’ sull’Ente Manifestazioni Pescaresi”, afferma il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo, “ma il bilancio ci e’ stato consegnato senza i particolari relativi alla programmazione del 2014 e degli anni precedenti, come, ad esempio, l’elenco delle spese dettagliate dei viaggi effettuati negli Stati Uniti per promuovere il Festival Jazz, i contratti del progetto Archeos, gli incassi e il numero dei biglietti pagati per gli spettacoli del 2014, l’elenco dettagliato dei debiti e la situazione di cassa”.

Di Pillo se la prende anche con il presidente dell’Ente Sandro Damiani: “Ci ha negato questi documenti”, dice il pentastellato, “sostenendo che noi come consiglieri comunali non possiamo averli perché all’interno dell’Emp ci sono anche i privati”. “Una decisione discutibile”, commenta Di Pillo, “visto che il Comune di Pescara ha versato all’Emp mediamente 200 mila euro all’anno”. Dubbi anche sulla composizione del direttivo dell’Ente: “Il 7 marzo 2014 l’assemblea dei soci dell’Emp si e’ riunita e ha deliberato il rinnovo dell’assemblea. Questa”, sottolinea ancora Di Pillo, “è un’anomalia in quanto secondo lo statuto e’ il consiglio di amministrazione che stabilisce l’ordine del giorno. Ma il cda del 14 febbraio 2014 non ha votato alcun ordine del giorno riguardante le nuove nomine. Per noi quindi quell’assemblea dei soci è abusiva”.

Il grillino, che stamani ha tenuto una conferenza stampa sulla vicenda, ha poi aggiunto che il M5S ha intenzione di rivolgersi al sindaco, ai capigruppo e al presidente del Consiglio comunale: “Chiediamo al sindaco Alessandrini, in qualita’ di legale rappresentante dell’Ente, di fornire questi dati alla cittadinanza che ha il diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi”.

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