Pescara. Conferenza stampa questa mattina davanti alla sede del Pronto Soccorso di Pescara, indetta dai gruppi consiliari di centrosinistra al Comune di Pescara e dal consigliere regionale PD Antonio Blasioli, per richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e aperto a seguito dei “gravi disagi al Pronto Soccorso dell’Ospedale civile, tra difficoltà organizzative, carenza di personale e criticità nelle prestazioni sanitarie.
Con la richiesta sottoscritta dai Consiglieri Comunali Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Marinella Sclocco, Mirko Frattarelli e Giovanni Di Iacovo, entro un mese si terrà questo consiglio straordinario e aperto.
“È inammissibile”, dice Piero Giampietro, “che il Pronto Soccorso di Pescara, primo servizio al quale si rivolgono i cittadini con problemi di salute e interfaccia tra ospedale e pazienti, e tra i distretti di emergenza con la quota di accessi tra le più alte del centro-sud Italia (con circa 100 mila accessi all’anno), dotato finalmente di locali nuovi e moderni attesi da anni, sospenda per 48 ore le attività di accettazione dei pazienti con patologia medica geriatrica a causa di un “imprevedibile super-afflusso di pazienti di area medica”, costringendo gli utenti a lunghe file e interminabili ore di attesa, e facendo trascorrere anche 5 giorni di ricovero in “barella”, senza distanziamento. Il Consiglio Comunale di Pescara, in forma aperta e partecipata, ha il dovere di affrontare questa emergenza anche perché il sindaco è il presidente del Comitato ristretto dei sindaci ASL ed ha il dovere di intervenire.
“Vogliamo discuterne”, aggiunge Marco Presutti, “e per questo il centrosinistra ha chiesto questo Consiglio comunale straordinario aperto, con il Presidente della giunta regionale, l’Assessore Verì, i consiglieri regionali, con il direttore generale e con i medici del Pronto Soccorso, ma anche con i sindacati ospedalieri, il tribunale del malato e chiunque volesse portare il proprio punto di vista utile per inquadrare la situazione di difficoltà, analizzarne i problemi e sintetizzarne le soluzioni.
“Riceviamo tutti le denunce di un servizio di Pronto Soccorso che non funziona”, rincara la dose Antonio Blasioli, “ma non ci si può limitare a dare la colpa ai pochi medici, infermieri e personale ausiliario che vi lavorano e che, oltre all’urgenza, si occupano di gestire anche un reparto nel reparto, senza peraltro avere la strumentazione tecnica e le risorse di un reparto. Vogliamo capire quale modello organizzativo ha il Pronto Soccorso, ma soprattutto che modello organizzativo ha l’ospedale di Pescara nei confronti del Pronto Soccorso, ciò che ne causa l’ingolfamento. Vogliamo capire se ci sono prospettive di miglioramento per la medicina territoriale, perché non funziona il servizio della Guardia medica, perché non c’è un triage avanzato, perché non è operativa la centrale unica del 118, perché non c’è un sistema informatico che dica in tempo reale quanti posti disponibili ci sono nei reparti, con quali criteri si dimette e perché non si dimette la domenica. Questi ed altri sono i punti che toccheremo in maniera propositiva, consapevoli che ora il limite è stato superato e non si può più attendere oltre per restituire il primo presidio ospedaliero, il Pronto Soccorso, ai pescaresi e a tutta la provincia”.