“A differenza di quanto previsto da altri comuni”, afferma, “Comune e Asl di Pescara prevedono la somministrazione dei tamponi alla sola popolazione studentesca, escludendo tutto il personale scolastico: docenti, assistenti amministrativi e educativi, collaboratori scolastici, addette alle mense, autisti degli scuolabus. Perché? Una scelta incomprensibile visto che la comunità scolastica condivide i medesimi spazi”.
“Rivolgiamo un appello al sindaco Carlo Masci, alla Asl, all’Ufficio Scolastico Pescara-Chieti e ai dirigenti scolastici per permettere anche a tutto il personale scolastico, dai docenti alle sporzionatrici delle mense di poter effettuare lo screening. Come minimo la giunta di centrodestra spieghi i motivi di tale esclusione”, aggiunge Di Sante..
“Le modalità di screening per le gli studenti delle scuole superiori della città di Pescara sono cambiate in meno di 24 ore 3 volte”, prosegue il segretario Rc, “con il solito scarico di responsabilità sui dirigenti scolastici, più che assurdo aver previsto inizialmente lo svolgimento degli screening nella sola giornata di lunedì 10 a scuole aperte per oltre 10.000 studenti e studentesse”.
“Se davvero si vuole evitare il ritorno alla didattica a distanza si prevedano sin da ora screening periodici con unità mobili scuola per scuola”, conclude Di Sante.