“Dal 2007 e per 10 anni un privato ha gestito la struttura cimiteriale comunale avendo la certezza, data da una norma capestro dell’epoca dalfonsiana, di poter vendere tutti i loculi realizzati in questo periodo”, afferma, “infatti, secondo la scellerata convenzione attuativa del contratto di concessione, i beni costruiti ma non acquistati dai cittadini pescaresi, sarebbero dovuti essere pagati dal Comune di Pescara evitando al privato il benché minimo rischio d’impresa, trasferito di fatto al Comune stesso”.
“L’amministrazione Alessandrini”, prosegue la pentastellata, “aveva tentato, con una proroga, di allungare di 2 anni i termini nel quale il privato concessionario avrebbe dovuto vendere i loculi previsti nel contratto, per evitare lo scotto del conto milionario inviato al Comune di Pescara. Proroga che il privato ha deciso di portare in sede giudiziaria, preferendo invece di aspettare la vendita dei manufatti il pagamento immediato di 2,4 milioni di euro. In questo frangente si è inserita l’Amministrazione Masci che invece voleva accordarsi con il concessionario, chiedendo allo stesso un piccolo sconto ma pagando comunque un conto salato per tutti noi”.
“Con la sentenza di merito – prosegue la capogruppo M5S- finalmente i giudici hanno ripristinato la piena legalità dei rapporti tra concedente e concessionario, stabilendo che l’articolo della concessione che prevedeva l’acquisto da parte dell’ente delle centinaia di loculi residui fosse illegittimo e che quindi al privato non toccasse nemmeno un euro di ristoro e il Comune tornasse gratuitamente in possesso dei loculi realizzati ma non venduti dal privato. La sentenza del Tar ha anche ammutolito l’amministrazione Masci che con il privato concessionario aveva più volte intavolato una trattativa per un accordo che evitasse di far esprimere il Tar e che sarebbe costato comunque milioni di euro ai pescaresi”.
“Questa vittoria segna una pietra miliare anche sugli altri ricorsi pendenti tra Comune e privato concessionario, che oltre a San Silvestro ha anche gestito il cimitero dei Colli e che al termine del rapporto con il Comune è andato via sbattendo la porta e chiedendo circa 18 milioni di euro di danni. Somme del tutto ingiustificate che, ci auguriamo, siano rese tali anche dalle prossime sentenze che arriveranno in merito”, conclude la Alessandrini.